domenica 27 febbraio 2011

Chi tifo agli Oscar

MIGLIO FILM


MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA



 
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA


MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA


MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Aaron Sorkin per The Social Network.

Vedremo, stanotte. That's Big Night!



martedì 22 febbraio 2011

Black Swan

Nel momento in cui scrivo, sto tremando e ho un principio di mal di testa. Ho appena visto Black Swan. Lo chiamo con il suo titolo originale perché penso che renda molto più l'anima del film piuttosto che la sua traduzione italiana, Il Cigno Nero.
La storia è semplice: due ballerine si disputano il ruolo del Cigno Bianco e del Cigno Nero nel balletto Il Lago dei Cigni. Sembrerebbe un film su gelosia e competizione, e infatti in parte lo è. Ma Black Swan è soprattutto un film dell'orrore, che ti trasporta in un torbido e angosciante universo in cui alla fine ci si chiede cosa sia vero e cosa sia falso, un universo fatto di graffi, droga, allucinazioni, inquietanti visioni che ti fanno chiudere gli occhi, stringere convulsamente il bracciolo della poltrona e pensare: "Oddeo...non voglio guardare!". Si arriva persino al sadismo, perché ciò che si fa Nina, la protagonista interpretata da una Nathalie Portman (speriamo) da Oscar, alla fine è come se lo sentissimo noi sulla nostra pelle.
Il Thomas Leroy di Vincent Cassel, perfetto come sempre, è uno di quei personaggi che uno ha voglia di prendere a sberle una scena no e due si, ma al tempo stesso è affascinante. Ancora un ruolo da bad guy per l'attore francese, che sarà nel nuovo film di David Cronenberg.
Gli oggetti che più mi hanno fatto paura? Oltre alle piume nere, gli specchi. Non avevo mai provato tanta angoscia nel vedere uno specchio in un film da quando avevo visto Donnie Darko.
E quando esci dal cinema e vai per la strada piena di suoni e traffico, con la sensazione di aver ricevuto un pugno allo stomaco di cento e otto minuti, ti ritrovi confuso, stordito. Ma hai voglia di applaudire.
E di una camomilla.

sabato 19 febbraio 2011

sabato 5 febbraio 2011

I Pilastri della Terra

Questo post è diviso in due parti. Infatti, nella stessa settimana, ho finito il libro di Ken Follett e ho visto l'omonima serie TV dei Pilastri della Terra.

LIBRO:
Il libro ti cattura fin dalla prima frase.
"I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione."
E tu cominci, e non ne esci più. Per 1030 pagine. Assisti alle vite di tutti i protagonisti per cinquant'anni, soffri e ridi con loro, sei partecipe dei loro dolori e dei loro amori.
Philip mi è piaciuto tantissimo! E' l'unico personaggio veramente sincero per tutta la trama, anche se a volte mi ha fatto incazzare, come quando fa rinchiudere Jack perché vuole impedire il matrimonio tra Aliena e Alfred. Jack, poi, è un genio.
Ma William l'ho destato, insieme a Peter di Wareham e il vescovo Waleran. E qui sta il sadismo di Ken Follett. I personaggi che il lettore detesta li fa durare quasi fino all'ultima pagina. Ma poi, quando spariscono, ne sei quasi più felice. Veramente, è un libro che consiglio a tutti!!! E poi, è anche una lezione di storia, ma non noiosa. Da questo punto di vista mi ha fatto piacere anche perché quel periodo, l'Anarchia, non lo si studia mai: ho cercato sul mio libro di storia, e c'era un paragrafo di dieci righe. Dieci righe per un cinquantennio. Non c'erano neanche le cause.


SERIE TV:
Insieme ai miei, l'ho messo verso le nove di sera con l'intenzione di guardare il primo episodio, di quasi due ore. Ma alla fine ce lo siamo guardato tutto d'un fiato, fino alle cinque del mattino.
Non appena sono cominciati i titoli di testa, ho cominciato a biascicare "Che bello...bello!!" E ovviamente mamma e papa' hanno cominciato a dire che se non la smettevo mi imbavagliavano.
Ovviamente, ci sono delle differenze, oltre a cose che col libro non hanno niente, ma proprio NIENTE a che vedere. La più grossa è stata la morte di Jack nel quarto episodio. E poi, la sua 'risurrezione' alla fine dello stesso episodio. A quel punto il primo disco era finito, ed era già l'una. Io ero sconvolta. Mi chiedevo: "E ora cosa cavolo succede???"
Mi sono alzata, ho guardato i miei come per dire 'Scusate, ma io devo continuare', e ho messo il secondo disco. E via per altre quattro ore.
Ma proprio queste differenze fanno il bello della serie TV. Penso che le abbiano messe proprio perché, dovendo adattare il testo, alcune  cose avrebbero rischiato di annoiare lo spettatore che il libro non l'ha mai neanche visto. Quindi, sono scusabili.
Quello che però mi ha più deluso è che hanno tagliato tutta la parte tra il 1170 e il 1176, che dal punto di vista storico mi ha interessato di più. La vicenda è tutta incentrata su Thomas Becket e il suo litigio con il re Enrico II.
Gli interpreti per il resto sono bravissimi, Hailey Atwell si è davvero meritata la sua nomination ai Golden Globe!!

Alla prossima!