mercoledì 30 maggio 2012

Mi manchi

Mi manchi.
Per caso capito sull'ultima foto che abbiamo fatto prima che tu parta.
Osservo il tuo sorriso, sempre così sincero.
E mi manchi.
Mi mancano le tue battute.
Mi manca la tua risata.
Mi manca quando t'incavoli e parli senza peli sulla lingua.
Riprendo la tua bellissima lettera, con il disegno della faccia che faccio quando mi metto a parlare di indiani e di Quebec e divento una logorroica insopportabile.
Mi vengono le lacrime agli occhi.
Sarà che sto ascoltando La Storia di un Soldato di Morricone.
Mi mancano i pomeriggi insieme, gli scleri, gli sfoghi, le assurdità.
La Nostalgia. L'ho sempre vista come una ragazza su una nave al tramonto, che profuma di mare, ha una sciarpa azzurra e il vento nei capelli, lo sguardo lontano.

La nostalgia mi sta abbracciando e ha il tuo volto.

Non vedo l'ora di risentire la tua voce.
Di abbracciarti.
Di strapazzarti.
Credo che sarai cambiata.
E anche io sono cambiata.
Su quella foto, in quella ragazza tutta vestita di nero con la cresta da punk stento a riconoscermi.
Dio, quanto sono lunghi 11 mesi.
Quanto sono lunghe altre sei settimane.
Ma passeranno.
Presto saranno un altro ricordo incastonato nella mia mente.
Ti voglio bene, A.




lunedì 28 maggio 2012

Mi scuso per la fretta della volta scorsa, ma dovevo proprio andare. Come promesso, parlo un po' di più del mio libro, che ho autopubblicato grazie al sito ilmiolibro.it.  
Ho chiamato il libro Le Strade della Vendetta. 
Questa è la copertina:


Le Strade della Vendetta è la storia di Dawn, una ragazza che vive in un quartiere difficile di una grande città americana, e vive una vita normale: va bene a scuola, ha degli amici fidati e un ragazzo che la ama, Miguel. Tutto si finisce quando Miguel, a causa di un malinteso, viene ucciso a sangue freddo da tre poliziotti. A causa di un medico corrotto, non è possibile avviare un'inchiesta, e Dawn precipita nella depressione. Ma dopo un po' si rialza, e decide di farsi giustizia. Che i suoi amici la seguano o no, nulla la può più fermare. 
Questo libro l'ho scritto due anni fa, a diciassette anni, ma la storia mi è venuta in mente a sedici, dopo aver visto tardissimo un reportage sugli assassinii tipo quello di Miguel. Definirei il libro un thriller noir, le atmosfere sono molto cupe. Al momento lo hanno letto una decina di persone e le recensioni sono state tutte positive, con mia grande soddisfazione. Appena capisco come si fa, creo una pagina in cui magari ne parlo di più e metto anche qualche pezzo. 
Ditemi cosa ne pensate, per favore!! XD   

giovedì 24 maggio 2012

E venne il giorno

Informazione dell'ultimo minuto. Finalmente, sono riuscita ad autopubblicare il mio libro!! Quindi, ora vi dirò chi sono...ta-dan!
Mi chiamo Korê Patin. Nome stranissimo, lo so, in greco vuol dire ragazza, ma è anche un altro nome di Persefone, la regina degli Inferi. 
Il mio libro si chiama Le strade della vendetta...ve ne dirò di più quando mi ricollego, che ora devo andare via...a presto!!! ;)

Valanga...

...di premi!!! Grazie a Elisa, Alice, e Luna per i premi che mi hanno assegnato!! Mi scuso per l'assenza, ma ho avuto l'influenza. Si, lo so, l'influenza a maggio normalmente non c'è, ma io l'ho beccata comunque, che dire, anche in malattie sono strana. Tre anni fa in pieno ad agosto ho pure avuto la bronchite, ma credo che quella sia stata colpa delle sigarette, che con il mal di gola tremendo che ho avuto nei giorni scorsi ho deciso di buttare nel cassonetto. Dopo questo sclero, passiamo ai premi!!

Questo, è da parte di Elisa, Luna e Alice:


L'immagine è davvero carina!!
Le regole sono queste:

-Elencare tre mestieri che ti piacerebbe fare.
-Scrivi il nome di una canzone che ti piace particolarmente.
-Assegna il premio a dodici blog (e fallo veramente XD).

Primo punto: Scrittrice (ma va!), ricercatrice in arte, giornalista freelance.

Secondo punto: Mary Lou dei Sonata Arctica.

Terzo: Non credo di seguire dodici blog, ma farò quel che posso. Assegno il premio a:


Questo è quello che posso fare!! :)

E adesso il secondo premio, assegnatomi da Alice:


Le istruzioni:

-Ringraziare chi ci ha donato il premio.
-Elencare tre cibi che si ama particolarmente.
-Elencare dieci blog meritevoli del blog.

Allora, GRAZIE MILLE, ALICE!!!!! XD

Mi piacciono molto la pizza, la pasta, e un dolce francese che si chiama éclair, eccone una foto:


Quando vado in Francia ne mangio a palate. Dentro c'è la crema, e ne esistono al cioccolato, alla vaniglia, alla nocciola e al caffè.

Per i dieci blog...lo assegno a questi tre:


Ecco fatto!

Avant'ieri, stavo ascoltando una trasmissione radiofonica sul cinema. Parlavano del Festival di Cannes, e d'un tratto hanno trasmesso questa canzone:



Quando ho sentito Where is my mind? ho pensato: "Che??? La canzone del mio blog???"
Purtroppo il testo non c'entra niente con lo spirito del blog, anche se è completamente strampalato come il libro da cui è tratto il film in cui c'è questa canzone, Fight Club. Il libro mi è piaciuto, è completamente schizzato, il film purtroppo non l'ho ancora visto. In TV non lo passano mai, sarà perché è violento e anarchico. David Fincher però è uno dei miei registi preferiti.
A presto!!!!  



sabato 19 maggio 2012

Rabbia

La giornata inizia nel modo consueto. Ti svegli, fai colazione, vai in città da tua nonna. Chiacchieri con i tuoi genitori e tutto va bene. Ti siedi davanti al computer, accedi ai soliti siti, Facebook, blogger, Twitter, youtube.
E mentre ti stai scervellando a cercare un argomento per il post di oggi, lo senti, perché tua nonna ha acceso la TV e dice che c'è stato un attentato in un liceo intitolato alla moglie di Falcone a Brindisi. Ci sono feriti, almeno una ragazza morta.
Bianco.
Nessuna reazione.
E' come in chimica, quando devi aspettare un po' perché tutto esploda.
E tutto esplode quando cominci a cercare notizie, e ti rendi conto di cosa è successo.
Rabbia.
Rabbia contro uno stato che non guarisce mai dal cancro che lo sta corrodendo da decenni se non secoli.
Rabbia contro persone senza cuore e scrupoli che ammazzano ragazzini soltanto perché frequentano una scuola con un certo nome.
Rabbia contro persone che strappano via la vita in un momento in cui ancora non ne sai niente, in cui sei pieno di sogni belli o brutti, ma sono comunque sogni.
Sono indignata. Mi vengono le lacrime agli occhi. Il cuore diventa come piombo. Vorrei fuggire perché ne ho abbastanza, ma anche restare perché quelle persone si combattono. Non so bene come, ma forse scrivendo si può fare qualcosa. Scrivendo che tu non ci stai e mai ci starai. Scrivendo dei crimini perpetrati contro gli innocenti.
La scrittura sembra una cosa piccola a chi non ha un cuore grande, perché lei può far crollare imperi.
Ma resta sempre quella rabbia e quell'indignazione. Meno male.
Altrimenti come faremmo a reagire?

venerdì 18 maggio 2012

Forte

So bene che cosa sono ai vostri occhi, quando mi guardate per un attimo e poi distogliete lo sguardo come se non mi aveste vista. Pensate che sono la perdente, la ritirata, una vergogna. Voi invece siete perfetti, con un'ottima reputazione.
Chissà che cosa avrete sentito dire?
Sicuramente che sono stramba. Quello lì è un aggettivo che mi perseguita dalle medie. Poi, che mi distraggo in continuazione, che non tengo mai una promessa, che sono impulsiva, che...insomma, tutte queste belle cose.
Certo, non è divertente. Sapere dalla bocca di un'altro che per un mese sei stata un bell'argomento per sparlare di qualcuno perché non è presente e mai più lo sarà. Tranne a settembre, quando sarò nella vostra classe, chissà, magari condivideremo la stessa bancata.
Ma la sapete una cosa? Me ne frego. Me ne frego dei vostri pensieri, dei vostri giudizi fondati su cose dette da altri, dei vostri sguardi. Me ne frego perché so che non meritate che io stia male per colpa vostra. Non posso piacere a tutti. Non sono perfetta. Non mi fido di nessuno.
Tranne dei miei amici, pochi ma buoni.
Del loro sguardo si che m'importa. M'importa che siano felici, e che io possa contribuire alla loro felicità.
Basta.
I vostri occhi non mi feriscono e non lo faranno mai più, perché io adesso sono FORTE. 

giovedì 17 maggio 2012

Sale vuote

Prima parte: ringrazio Elisa di Lacrime di Carta e Inchiostro per il premio Adamas che mi ha appena assegnato!


Ecco qui le regole:

- Scegli un proverbio che ritieni assolutamente vero.
- Pubblica un'immagine che rappresenta il tuo umore in questo momento.
- Tagga sei blog a cui assegnare il premio.

Allora allora allora, il proverbio è questo:

" Il lupo perde il pelo ma non il vizio"
Ecco l'immagine:


Ed infine, i sei blog!

- Le lacrime sono parole mute (bellissimo nome per un blog!)

Ecco qui! Adesso arriviamo alla seconda parte, il post vero e proprio. 

Come ho detto la volta scorsa, lunedì sono andata a vedere The Hunger Games. Mi è piaciuto tantissimo, anche se mi ha messo una certa ansia fino alla fine, forse perché nessuno poteva fidarsi di nessuno. 
Quando sono arrivata al cinema, pensavo di trovarmi davanti una certa fila. Il film ha incassato, nel suo primo week-end di programmazione in America, una cosa tipo 450 milioni di dollari, se non sbaglio. 
E poi, era un film che mi sembrava abbastanza atteso. E invece...
Invece, mi ritrovo in un cinema deserto. Ci sono solo 9 persone io compresa. Nove
E' una cosa che sto notando da circa due anni. Per ogni film che vado a vedere, la sala è deserta. E la cosa che più mi sconcerta è che può essere l'ultimo tratto da un fumetto della Marvel, così come il film più 'fuori circuito' della stagione. 
Prima, quando andavo a vedere Spiderman o I Pirati dei Caraibi, la sala era piena, c'era pure una folla in attesa fuori dal cinema. Da due anni, invece, niente. 
L'ultimo film con più di dieci persone in sala che sono andata a vedere è stato The Artist: 25. 
Il film peggiore da questo punto di vista è stato Che-L'argentino: 3. 
Io non capisco. Mi chiedo se è Sassari, ad essere così, o tutta Italia. Sassari non è una città cinefila, conosco una sola persona con cui possa parlare di cinema come lo intendo io, un cinema eclettico, in cui ci sia posto sia per la commedia (tranne i cinepanettoni! ;)) che per il cinema d'essai, anche quello più palloso.  
E' ormai da quando avevo quindici anni che vado al cinema da sola la maggior parte delle volte. 
Bisogna anche dire che la Sardegna è isolata eccetera eccetera, e che il costo del biglietto ormai è caro. Ma ci sono parecchie iniziative perché il prezzo scenda, come il lunedì a 5 euro. La cosa mi sconcerta. 
Se a Dicembre, quando andrò a vedere Lo Hobbit, io e la mia amica C. ci ritroviamo quasi da sole nel cinema perderò ogni speranza. 
Decisamente, il cinema non ha più molto posto nel cuore di molti. 

lunedì 14 maggio 2012

Personaggi secondari

I personaggi secondari a volte prendono più importanza di quello che abbiamo immaginato. E' la conclusione a cui sono arrivata ieri notte, all'una del mattino, dopo un'ora passata a girarmi e rigirarmi nel mio letto accarezzando un gatto grasso e bavoso di nome Gin (quello della foto nel post E' primavera...).
Appena ho spento la luce, le mie storie hanno cominciato ad ossessionarmi. Soprattutto quella che dovrebbe essere il mio secondo romanzo, ma stavolta la mia mente non si è soffermata sui soliti punti, piuttosto su un personaggio. Un personaggio secondario, che dopo qualche capitolo sparisce e magari non nominerò neanche più. Quel personaggio d'un tratto ha preso un'importanza pazzesca. Ho immaginato il suo aspetto fisico in modo dettagliato, lo vedevo più nitidamente della stessa protagonista. Ho cominciato a scrivere mentalmente il pezzo. Pensando intanto: "Sonno, per carità, vieni!".
Alla fine, non ce l'ho più fatta. Ho acceso il mio piccolo portatile bianco, che mia sorella mi ha regalato giusto due anni fa, e ho cominciato a scrivere. Scrivere scrivere scrivere. Per un'ora. Inutile dire che poi ero sfinita. Però i pensieri hanno continuato a vagare su quella storia, su quel personaggio, si sono aggiunti dettagli alla storia che quel personaggio avrebbe apportato. E' sempre così, quando scrivo qualcosa in modo serio. Posso passare notti insonni, e non posso farci niente. Mi esalto, scrivo sul mio quaderno di sclero fiumi di parole su un personaggio solo. Ma dopotutto anche questo serve. Di solito è in questo modo che sviluppo il suo carattere, il suo essere infantile nella mente ma non nel corpo o viceversa. Ma per il momento non mi era mai successo con un personaggio secondario.
Tutto capita!

Cambiando argomento, stasera vado a vedere Hunger Games...qualcuno lo ha già visto o ha letto il libro?
Thank's!

venerdì 11 maggio 2012

11

Lo dico subito a Elisa e Helene, il gioco dell'undici mi sta piacendo tantissimo! Grazie per avermi taggato!
Dato che entrambe mi avete chiesto cose diverse, nella parte dell'intervista risponderò a tutte e due. :)
Ma prima, le regole:

-scrivere undici cose di te
-rispondere alle 11 domande di chi ti ha taggato
-scrivere undici domande per chi taggerai
-taggare undici blog

Cominciamo!

1. Non pratico nessuno sport, ma mi piacere fare una qualunque arte marziale.
2. Per i miei amici andrei in capo al mondo.
3. Ci resto molto male se sono tradita.
4. Quando qualcosa mi piace tendo ad esserne ossessionata.
5. Mi commuovo facilmente.
6. Non mi piacciono le gonne, ma i vestitini si.
7. Detesto quando un ragazzo mi guarda come un pezzo di carne.
8. Mi piacciono le cose misteriose.
9. Amo scrivere.
10. In questo momento sono molto ottimista.
11. Oltre che a sei gatti e un cane ho anche un pesce rosso di nome Alpha. Omega è morto dopo tre settimane :(.

Le undici domande di Elisa:

1. Dimmi tre cose di cui non riusciresti mai a fare a meno


Un buon libro, un buon film, il mio portatile per scrivere.


2. Se finissi su un'isola deserta, quale libro vorresti avere con te? UNO SOLO!


Ohia, domanda difficile!! Forse Le Cronache di Narnia. Non mi stancherò mai di leggerlo. 


3. Dove vorresti vivere?


In Quebec. 


4. E dove, invece, non vorresti MAI vivere?


Proprio dove vivo adesso, su un'isola, perché è troppo isolato.  


5. L'ultima cosa che hai mangiato?


Ciambelline al miele col latte!


6. E se potessi mangiare UN SOLO cibo, quale sarebbe?


I pasticcini alla crema! :)


7. Una parola per definirti?


Riprenderò quello che dice mia nonna: IMBRANATA!


8. Cosa sognavi di fare da piccola?


Il primo mestiere che ho voluto fare era il veterinario... <3


9. Cosa cambieresti di te?


I capelli, li vorrei più lisci.


10. Chi è il tuo mito?


Tommaso Campanella, un filosofo del 1600, domenicano, che voleva l'istruzione per tutti e la libertà per i contadini ed è rimasto in prigione per quasi trent'anni prima di fingersi pazzo e fuggire in Francia, dove è stato accolto come un eroe e ha insegnato alla Sorbona. 


11. Cosa gli/le invidi?


Il suo coraggio. 


Le undici domande si Helene:


1. Ti piace il tuo nome?


Si, tantissimo, perché anche se quando conosco qualcuno di nuovo lo storpia sempre o mi guarda come un extraterrestre non ce l'ha nessuno (ma non è Persefone). 


2. La tua prima figuraccia.


La primissima non me la ricordo, ma posso raccontare la peggiore. E' stata in Inghilterra, dove ero arrivata da tre o quattro giorni. Ero in autobus, credo che stavo andando al lavoro, comunque, non c'era posto e mi sono attaccata alla prima sbarra che ho trovato, vicino all'autista. Ad un certo punto sale una signora con il passeggino. Ora, io avevo notato che la parte avanti degli autobus inglesi era più larga di quella di dietro, ma non avevo capito ancora il perché. Un signore mi dice qualcosa che io non capisco. Io chiedo se può ridirmelo, lui lo fa e non capisco ancora niente. Continuiamo così per ancora cinque volte, alla fine il signore, incavolato nero, mi indica con la mano per terra. Io guardo e, sotto ai miei piedi, vedo un triangolino e un cerchio sul lato. Solo allora penso che magari quello è un simbolo per dire che il posto dove sono è riservato alle donne con il passeggino. Chiedo scusa, rossa come un peperone, e mi sposto. L'autobus intero mi guarda male. L'unica cosa che ho trovato da dire è stata: "Ehm...I'm not english, I'm italian, I'm here from four days..."

3. La persona a cui tieni di più?

.....................tutta la mia famiglia.

4. Hai mai avuto paura di essere dimenticata?

Si, e non è una bella sensazione.

5. Il tuo film preferito?

Ne ho due, Into the Wild di Sean Penn e L'attimo fuggente di Peter Weir.

6. Mare o montagna?

Montagna.

7. Perché?

Non so perché, ma in montagna mi sento più a casa.

8. Hai mai ingannato?

No, perché poi, me ne pentirei subito.

9. Sei mai stata ingannata?

Quello si.

10. La tua acqua preferita?

Naturale, quella gasata mi da la nausea.

11. Il motivo per cui vivi?

Raccontare storie.

Le mie domande:

1. Qual'è il tuo sport preferito?
2. Hai degli animali?
3. Qual'è il tuo libro preferito?
4. Qual'è il tuo gruppo/cantante preferito?
5. La tua bevanda preferita.
6. La tua più grande paura.
7. Ti è mai capitato che qualcosa che avevi sognato si realizzi?
8. Una cosa di cui non potresti mai fare a meno.
9. La tua prima passione?
10. Il tuo capo preferito?
11. Che cosa ti fa più arrabbiare?

Ora, i blog...siccome non ne seguo undici e vorrei rispettare il gioco, lo fa chi lo vuole!!

Ora devo andare, a domani!! :*

martedì 8 maggio 2012

Un giorno da ricordare

Prima di tutto vorrei ringraziare Elisa di Lacrime di carta e inchiostro, Airone Sognatrice di Viaggi di un airone e Chardana Sara di Il volo della libellula-Nella spirale di luce per i premi che mi hanno assegnato. Mi fa molto piacere, siete grandi!!!

PREMIO YOUR BLOG IS GREAT!





Che bella immagine!! :) Grazie, Elisa!
Questo premio va "ai blog che ci hanno colpito da subito, la grafica e l'organicità di ognuno di esso, la simpatia e in particolare l'impegno di sempre per rendere il proprio blog migliore ". 
Prima di tutto si deve linkare il blog che ce lo ha assegnato, cosa che ho già fatto (Elisa).
Adesso, devo assegnare il premio ad altri 10 blog....tento di fare del mio meglio, ho altri due premi e vorrei non assegnarli agli stessi...
Assegno il blog a:


-Marten di Fly Away 
-Helene di Ovunque tu vada
-Ste di Pensieri colorati 


PREMIO ALMOHADA




Grazie, Airone Sognatrice!!
Ora dovrei scrivere tre frasi che mi rispecchino al meglio...:O Oddeo, non sono un granché in citazioni, ma proverò a scriverne almeno due mie.

1. ......
2. .................no, non mi vengono -/////-

Ora dovrei taggare altri sette blog...taggerò i blog che seguo a cui non ho ancora assegnato un premio oggi:

-Elisa di Lacrime di carta e inchiostro
-Chardana Sara di Il volo della libellula-Nella spirale di luce
-Airone Sognatrice di Viaggi di un airone 
-e infine Marta di Wippy. Marta ha da poco aperto il suo blog, visitatelo, secondo me è già bellissimo!!! XD

Le tre canzoni da me preferite (ce ne sono tante, ma ci provo, stavolta seriamente ;))

-ultimamente sto ascoltando molto spesso Deathaura dei Sonata Arctica, perché sto scrivendo un racconto ispirato a questa canzone.
-Cyrano di Guccini
-C'est ta chance di Jean-Jacques Goldman

Il mio desiderio: diventare scrittrice.

La parola che lo rappresenta: scrivere.

PREMIO I LOVE YOUR BLOG




Grazie a Chardana Sara!!
Qui la miniintervista:

Qual'è la tua rivista preferita?

CIAK, perché parla di cinema.

Chi è il tuo cantante/gruppo preferito?


Dipende, ultimamente i Sonata Arctica.

Chi è la tua guruweb preferita?


O_O Cos'è una guruweb?

Dove ti piacerebbe vivere?


In Quebec, bien sur!!


Il tuo film preferito?


Ne ho due: L'attimo fuggente di Peter Weir e Into the wild di Sean Penn, il secondo film che mi ha fatto piangere al cinema dopo Il Re Leone a due anni.

Quante paia di scarpe possiedi? 


Vediamo...sei. Ma di fatto ne metto solo uno, le converse, nel mio guardaroba da 7 anni.

Il tuo colore preferito?


Viola!!!!

Questo premio è per chiunque passa per questo blog.

E adesso veniamo al post vero e proprio, che avevo già annunciato nel post Cyrano.

Domenica, siamo partiti da casa verso le otto e mezzo. Meta: Cagliari, a 220 chilometri, l'unico posto in Sardegna dove i cittadini francesi possono votare. Nelle tre ore di viaggio, correggo per l'ennesima e ultima volta il mio libro. Chissà come, sono sfuggiti degli errori che l'occhio di falco di mia sorella ha visto. E' un lavoro che mi annoia, ma è da fare.
Appena arrivati a Cagliari, chiediamo dove sia la piazza che ci è stata indicata dalle lettere inviate dall'ambasciata, e la troviamo con facilità. Usciamo dalla macchina, e cominciamo a chiederci dove sia il numero 9, quando incontriamo due ragazze francesi che ci accompagnano. Nell'edificio, ci sono due altre anziane signore francesi che aspettano l'ascensore. Io mi sento un po' come se fossi entrata in un pezzetto di Francia. Una delle anziane signore ci chiede ironicamente se siamo lì per far vincere di nuovo Sarkosy e noi, altrettanto ironicamente diciamo "Si si, certo!"
Al sesto piano, ci accoglie il viceconsole, che ci chiede da dove veniamo e ci fa i complimenti per essere venuti da così lontano (già cento chilometri in Sardegna sembrano tanti).
Ed ecco arrivato il momento clou della mattinata: dopo aver presentato la mia carta d'identità francese, prendo i due biglietti con i nomi dei candidati e la bustina in cui va inserito quello che si vota. Entro nel segreto della cabina elettorale...per la prima volta sto votando per le elezioni francesi!!
Uscita, chiacchieriamo ancora un po' con il viceconsole. Mi sembra di essere in Francia...
Il viceconsole mi chiede dove studio, io rispondo al Liceo Classico, e lui comincia a recitare in latino l'inno a Venere del De rerum natura di Lucrezio. Mia madre ha detto che mi ha visto fare un passo indietro e fissarlo come un extraterrestre. A questo punto mio padre intavola una conversazione sul conflitto tra Romani e Galli, e dice tutto fiero che se fossi stata un maschio mi avrebbe chiamata Brenno perché è stato l'unico celta ad assoggettare Roma. Dopo questa parentesi assurda, ci diamo al turismo a Cagliari, che non avevamo mai visitato.
Cagliari è più particolare di Sassari. Sarà perché è il capoluogo di regione, oppure perché è sul mare. E' piena di salite, e per questo mi ha fatto pensare a Genova. Abbiamo visto, anche se solo dall'esterno, il Bastione San Remy:


Magnifico, imponente!
Poi abbiamo visitato la chiesa di Santa Rosalia, dove c'è la salma di San Salvatore da Horta. Ci siamo entrati un po' per caso, era una chiesetta niente male. Volevamo vedere anche la pinacoteca dei monaci, ma ci hanno detto che apriva alle 16 e che, inoltre, le donne non erano ammesse se non accompagnate da un uomo. Io e mia madre abbiamo preferito non commentare questa informazione...
Abbiamo visto anche la Casa Massonica, aperta solo per quel giorno in occasione della manifestazione Monumenti Aperti, e la Torre dell'Elefante.
Nella Casa Massonica ci è stato proibito di fare foto. Siamo entrati in un tempio massonico (ero emozionatissima, mi sembrava di essere nel Codice Da Vinci!), e lì un signore ci ha spiegato tutti i simboli che vedevamo. E' stato davvero interessante!!!
Questa, invece, è la Torre dell'Elefante:


Da quando l'avevo vista in televisione, volevo andare a vederla!!!
Ormai era tempo di tornare. Ho passato tutto il viaggio di ritorno a dormire. Ero stanchissima!
Arrivati a casa, abbiamo subito acceso la tv. Erano le 19, e mancava ancora un'ora all'annuncio dei risultati. L'emozione cominciava a salire. Alle 19:45, stavo bollendo, e anche mia madre. Il peggio era il conto alla rovescia sul lato destro dello schermo. 
E poi, il momento è arrivato. Sullo schermo, c'è stata l'immagine dell'Eliseo, un tappeto rosso che si srotola, e lì, in mezzo alla facciata è apparso...François Hollande!
Momento di delirio. Io e mia madre saltiamo dalla poltrona e urliamo "Si!! Abbiamo vinto!!" e ci abbracciamo come matte. Papà applaude. Io mi commuovo.
Mi sembra di vivere il mio maggio 81, quando vinse Mitterand, il primo e fino ad ora unico presidente socialista del dopoguerra in Francia. Mi sembra davvero che la Francia cambierà, che il presidente non sarà più una persona capace di dire a chi non gli vuole stringere la mano: "Vattene, povero stronzo". Spero che la Francia non sarà più piena di spaccature sociali, con i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Spero. 
Forse sono tutte illusioni. Ma, almeno per adesso, voglio crederci. 













sabato 5 maggio 2012

La sindrome dell'epoca d'oro

Ieri, ho visto Midnight in Paris di Woody Allen. Mi è piaciuto tantissimo, anzi, credo che sia il film di Woody Allen che mi è piaciuto di più. Il protagonista è affetto dalla 'sindrome dell'epoca d'oro'. Pensa di essere nato nel tempo sbagliato, e vorrebbe vivere nella Parigi degli anni Venti. E un giorno, a mezzanotte, uno strano taxi viene a prenderlo e...lo catapulta nella Parigi degli anni Venti, dove incontra Francis ed Zelda Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Gertrude Stern, Picasso, Dalì, Luis Bunuel, Cole Porter, Josephine Baker. Ma soprattutto Adrienne, che sogna di vivere alla Belle Epoque, la fine dell'Ottocento. 
Credo che tutti noi siamo un po' affetti dalla sindrome dell'epoca d'oro. Non smettiamo mai di dire "Prima era meglio". Il presente non ci piace mai, ci sembra sempre più complicato, viviamo in un eterno passato dorato. 
Io credo che vorrei vivere proprio negli anni Venti. Di quell'epoca mi piacciono tantissimo i vestiti, così liberi e leggeri, i cappelli (una volta ne ho comprato uno di un modello che andava di moda a quei tempi), le acconciature delle donne, che per la prima volta si tagliavano i capelli corti. Quando sono andata a vedere The Artist, per due ore mi sono sentita come una spettatrice del 1929. 
Un altro periodo che mi piace è l'inizio del 900 e gli anni dieci. Di quell'epoca mi piacciono soprattutto i gruppi letterari, come quello di cui faceva parte Virginia Woolf. Mi piace l'idea che alcuni scrittori si riuniscano periodicamente per parlare, per scambiare idee. Oggi ci sono i forum su internet, ma non è la stessa cosa. Non è come avere la persona davanti a te, seduta ad un tavolo, magari con un bicchiere di vino davanti, non senti la sua voce che ti parla, e soprattutto lo scambio non è diretto. 
Però dopo, ogni volta, mi viene l'angoscia. Se vivessi negli anni Venti, di lì a poco ci sarebbe la Seconda Guerra Mondiale, e se vivessi negli anni dieci, la Prima. Cose orribili, con milioni di persone innocenti uccise soltanto per la loro religione, il loro credo politico, la follia di pochi. 
Spesso, nei film o nei libri che ho visto o letto in cui si festeggia il capodanno del 1900, le persone sono felici, fiduciose, dicono  che si sta per aprire un secolo di progresso e di benessere, in cui tutti vivranno bene e non ci sarà più la povertà. Quattordici anni dopo quella fiducia sarebbe stata infranta dalla Prima Guerra Mondiale, una guerra terribile che oggi mi sembra dimenticata.
Mia nonna all'epoca viveva tra il fronte francese e quello tedesco. Raccontava a mio padre che vedeva i missili andare da una parte all'altra del cielo. Spesso, me la sono immaginata, una ragazzina di dodici anni con i capelli ondulati e castani che all'alba esce di casa per andare a lavorare in fabbrica, guarda nel cielo ancora cupo e vede quegli oggetti volanti che potrebbero distruggere tutto ciò che ha. E lungo il cammino, vede ai lati della strada soldati sfregiati e orribilmente mutilati. 
Una volta il mio professore di inglese ci ha chiesto di definire il XX secolo in una frase. Io ho scritto 'A century of broken hopes'. 
Un secolo di speranze infrante.    

venerdì 4 maggio 2012

Not a serious girl


Ultimamente, sto notando una cosa...una buona parte delle persone che mi conoscono mi immaginano come qualcuno di intellettuale, di serio. Un po', la definizione mi va. Ma...non molto. Perché è come un'etichetta, e poi chi ti considera in quel modo, appena agisci in modo diverso pensa che tu sia impazzito. Le persone che mi vedono così pensano che io legga solo libri 'complicati', che guardo solo filmoni noiosi. E' anche vero. Però leggo anche libri fantasy. Adoro le commedie francesi. Ieri mi stavo entusiasmando come una bambina mentre completavo l'album delle figurine dei Puffi della Conad. E c'è stato chi ha strabuzzato gli occhi come per dire: "Non è più normale. E' impazzita, non è da lei". 

Secondo me, essere adulti non vuol dire smetterla di divertirsi, di guardare cartoni animati, di correre quando ne hai voglia e di urlare. Quando si è adulti, certo, si hanno delle grandi responsabilità, ma bisogna che saper rimanere bambini, continuare a stupirci del mondo anche se a volte appare brutto e buio. Altrimenti, la vita non ha sale, non ha sapore. 

mercoledì 2 maggio 2012

Cyrano



Questa canzone di Francesco Guccini è, ormai, la mia canzone preferita tra tutte. Sarà perché parla della scrittura e della sua forza, della sua capacità di poter esprimere amore e rabbia, di come possa essere serva del potere ma possa anche distruggerlo, perché la scrittura è assoluta liberà. Cyrano poi è una figura che mi affascina da quando ero bambina. Tra tutti gli spettacoli teatrali che i miei mi hanno portata a vedere da piccola l'unico di cui mi ricordo è Cyrano. Amo la figura di questo povero cadetto di Guascogna ribelle, infelice in amore, che scrive per consolarsi. La canzone però è anche molto di più, è una critica a questo beneamato assurdo Belpaese che a volte penso non cambierà mai. Ormai è  da giorni che, di tanto in tanto, sottilmente mi entra in testa. Sarà per il fatto che in questo momento sto seguendo attentamente le elezioni francesi. Certo, la Francia non è l'Italia, ma in questa settimana il clima politico è davvero pessimo, nella destra. Forse ne parlerò di più lunedì, quando si saprà chi ha vinto.
Comunque, godetevi la canzone!! :)

PS: mi scuso per essere stata assente tutta la settimana, ma ho avuto un piccolo problema di salute (vedi insolazione: metà faccia prima rossa come un pomodoro maturo, poi gonfia da sembrare il gobbo di Notre Dame, infine spellata). Ma ora va mooooolto meglio! XD Rimedierò appena posso con i commenti.