giovedì 31 ottobre 2013

Buon Halloween!


Buon Halloween a tutti voi, streghe, fantasmi, vampiri&Co che passerete di qui! XD




mercoledì 30 ottobre 2013

Stranieri

Credo di aver sempre provato un po' di curiosità verso le persone straniere. Non so perché, ma appena so che in un posto che frequento c'è qualcuno di un'altra cultura, vorrei andarci, fermare quella persona e chiederle se possiamo fare una chiacchierata. La prima volta che mi è successo è stato alle elementari, l'ultimo anno, quando nella classe accanto vennero due ragazze cinesi che si erano appena trasferite in Italia. Mi ricordo che morivo dalla voglia di parlarci, ma non osavo, un po' per la timidezza un po' perché avevo paura che non mi capissero e non sapevo come fare. Poi, in prima media, arrivò A., un ragazzo del Quebec. Data la comunanza della lingua (il Quebec è l'isola francofona nel mare anglofono del Nord America), lo misero nella mia classe e per mesi gli ho fatto da traduttrice...per quanto ci riuscissi, perché dato che lui parlava un francese un po' più antico del mio con un accento che all'epoca era per me impossibile (infatti lì lingua e accento sono rimasti fermi al XVII secolo...XD), all'inizio nonostante parlassimo la stessa lingua ci guardavamo a occhi sgranati. Però è stata una bellissima esperienza, e con A. siamo rimasti amici per buona parte delle medie. Purtroppo, ci siamo persi di vista con l'arrivo delle superiori. Da pochi mesi ci siamo ritrovati su facebook, ma a parte una chat non abbiamo scambiato altro. Al liceo gli stranieri venivano spesso con Intercultura. Però non sono riuscita mai a parlare con loro. L'unica esperienza gratificante in questo senso è stata quando io sono diventata una straniera, in Inghilterra. Lì ho incontrato inglesi, turchi, bosniaci, portoghesi, irlandesi, pakistani. Con i non inglesi c'era come un senso di solidarietà...ci potevamo permettere di parlare dei difetti degli inglesi, tipo che danno un nomignolo a ogni tipo di straniero che c'è lì. Tipo, i francesi sono chiamati eating frog, mangiarane. Ma i francesi dal canto loro chiamano gli inglesi tronche de roast beef, faccia di roast beef.  
E ora che sono all'università, ho conosciuto un ragazzo spagnolo, C., che è venuto qui per cinque mesi con l'Erasmus. Non capisce molto l'italiano, e infatti, alle lezioni che seguiamo insieme ridiamo delle facce disperate che fa. Badate, non lo prendiamo in giro, lui è il primo a ridere. 
Beh, volevo concludere dicendo che molto probabilmente l'anno prossimo tornerò ad essere straniera per almeno sei mesi. Ho deciso di fare l'Erasmus, ci penso da prima ancora di iscrivermi all'università ma ormai ho deciso, e farò la richiesta appena il bando per l'anno prossimo verrà pubblicato. Volevo realizzare il mio sogno di andare in Irlanda, ma purtroppo la mia università non ha contatti con questo paese, e la l'unica facoltà con cui ci sono contatti in Inghilterra non è di Archeologia e gli esami non mi verrebbero riconosciuti al ritorno. Quindi ho optato per uno spaesamento totale con la Romania. C'è ancora molto da fare, ma credo proprio che andrò lì. Mi aspetto di tutto, il rumeno non lo conosco per niente, ma chissà, magari imparare una lingua che non sia una di quelle più parlate potrebbe rivelarsi un'esperienza divertente. E poi i paesi dell'Europa centrale mi hanno sempre attirata...chissà che questa non sia l'occasione per farci un giretto! :)

 

martedì 29 ottobre 2013

Tornare a casa...

Tornare a casa stanca, affamata e sporca di fango perché il campo da rugby è bagnato e sei finita a terra parecchie volte, ma è stato divertente, i tuoi scivoloni hanno fatto ridere un po' tutti ma qualche cosa buona oggi sei riuscita a farla. Mangiare una bistecca, purea, un piatto d'insalata, la macedonia e dei biscotti mentre i tuoi stanno guardando Giulietta Masina maltrattata da Anthony Quinn nella Strada di Fellini. Farti una lunga doccia calda, rilassare i muscoli e osservare l'ennesimo livido sul ginocchio destro, chissà perché se li sta prendendo tutti lui. E infine andare a letto e dormire. Questo mi piace.

Domenica c'è la prima partita del campionato. Io non giocherò, sto facendo un'odissea per procurarmi delle lenti perché sono cieca come una talpa e non posso giocare con gli occhiali, ma neanche non vederci. Però andrò a Cagliari con le mie compagne di squadra e farò il tifo per loro. Siamo una squadra recente e non siamo bravissime, ma possiamo provarci, e sono sicura che impareremo tanto da queste partite. A presto! :)
   

lunedì 28 ottobre 2013

Oggi vi posto soltanto un'immagine. L'ho trovata su internet è l'ho trovata molto bella...


A presto.

domenica 27 ottobre 2013

Maschera

La maschera torna. E' un sorriso sulle labbra, una risata. La mostri a tutti, famiglia, amici, colleghi. E non riesci a toglierla. E' come se, poco a poco, senza che neanche te ne accorgessi, ti si fosse appiccicata alla pelle, in modo subdolo. Ma dietro alla maschera c'è la verità, e la verità è che non ce la fai, non sai perché ma non hai più gusto per nulla, certo ami ciò che studi, ami stare con la persona che ami, ma ci sono quei momenti di vuoto totale in cui vorresti soltanto startene chiusa nella tua bolla, da sola. Ci sono momenti in cui ne hai abbastanza di tutto, vorresti solo chiudere gli occhi e non riaprirli finché questo brutto momento non sarà passato. E poi, c'è quella persona davanti alla quale non riesci a fingere. E questo la fa soffrire. Quanto te. Non lo sopporti, vorresti soltanto poter tornare indietro, quando tutto era rosa e fiori, incosciente, non ti facevi tanti problemi e non pensavi in continuazione.

Basta, basta, basta.

giovedì 24 ottobre 2013

mercoledì 23 ottobre 2013

V. (e le altre)

E' incredibile, come, all'università, ti capita di ritrovare persone che non ti ricordavi neanche più di avere incrociato nella vita. Ieri mi è successo con V. V. ed io eravamo insieme in quarta ginnasio. Quando ripenso alla me stessa di quel periodo, mi penso estremamente infantile. Convinta di poter giudicare le persone in modo assoluto, senza sapere che molti di quei comportamenti e di quelle esperienze che condanno le farò anche io e possono trovare la loro origine in situazioni non proprio facili. Che ipocrita, quanto ci penso. V. avrà frequentato sei mesi su nove, in quarta ginnasio. Mi ricordo di quei periodi lunghi anche settimane in cui il suo banco rimaneva vuoto. Io non ci parlavo, era molto scontrosa e non aveva vere e proprie amiche nella classe. Quando riappariva leggevi il disprezzo negli occhi dei professori quando il loro sguardo si posava su di lei. V. fu bocciata, ma rimase ancora un anno, da quel che mi ricordo, al classico, e in quell'anno tutti la evitavano perché non usciva con i ragazzi ma con le ragazze, si era tagliata i capelli cortissimi e sembrava coltivare la sua magrezza quasi preoccupante. E poi, V. scomparve, cambiò scuola e non la incrocia più. Ieri l'ho vista entrare nell'aula di Storia Medievale. Si è seduta dietro di me, e quando le ho chiesto se era veramente lei e se si ricordava di me abbiamo chiacchierato. E' stata la più lunga chiacchierata che abbiamo fatto, ma mi ha fatto tanto piacere...V. è completamente cambiata, sorride spesso, è simpatica. E anche nel suo fisico ho notato un cambiamento, si vede che è maturata tantissimo. E' sempre molto magra, ma è al tempo stesso diversa, e quel taglio corto le sta benissimo. V. non è l'unica della mia primissima classe, nella quale sono stata due anni prima di essere bocciata a mia volta, che rivedo in questi giorni. Ho anche rivisto M. e un'altra V., e anche loro avevano questo cambiamento. Mi rendo conto che sono passati sette anni, da quel primo giorno di liceo in cui ci siamo ritrovate tutte chiuse in una classe surriscaldata con professori che ci parlavano in mondo entusiasta del liceo. E in questi sette anni siamo diventate delle donne, non più delle adolescenti con i tratti ancora un po' spigolosi. Cavoli, siamo cresciute proprio.  

venerdì 18 ottobre 2013

Come siamo messi con lo scrivere?

Mmm...bella domanda. Avevo cominciato a scrivere un nuovo libro. Però è da un bel po' che non lo continuo. Stavolta lo voglio assolutamente finire. Mi piace, è un fantasy avventuroso che mescola storie di pirati, re autoritari, figuri misteriosi e isole del tesoro altrettanto misteriose, popolate secondo le credenze popolari da creature dalle quali è meglio non farsi avvicinare. Però...prima il rugby, poi l'università, e il mio proposito di scrivere mille caratteri al giorno e andato a farsi benedire. E ora mi manca scrivere. Però devo preparami per l'esame di storia moderna a dicembre, perché se quello non lo passo a dicembre poi a gennaio e febbraio son dolori. Il poco di pausa che mi concederò in questi mesi sarà la festa di Halloween, il campionato e un week end romantico al mare durante le vacanze di Natale. Per il resto non ho molto tempo. Però la mia testa continua a creare il mio modo fantastico. Voglio richiamarmi a Neil Gaiman e C.S. Lewis, soprattutto al Viaggio del Veliero, che è il mio libro preferito delle Cronache di Narnia. Voglio far pensare alla leggenda dell'Olandese Volante e alla Ballata del Vecchio Marinaio. Le musiche che più m'ispirano sono quelle dell'album Reckoning Night dei Sonata Arctica e quelle degli Era.


Devo ammettere che le storie di pirati e misteriose navi mi hanno impressionato fin da piccola. Mi ricordo di aver letto, sul libro di italiano delle medie, una storia in cui ad un certo punto il protagonista si trovava su un nave dove non c'era nessuno. Poi, vedeva una persona al timone. Le faceva una domanda, ma non ottenendo la risposta la scrollava e si rendeva allora conto che quella persona in realtà era uno scheletro. Che brividi!!! Vorrei questa storia, quando finirò di scriverla, mescoli tutti questi ingredienti in modo piacevole. Lo vorrei proprio. Speriamo di riuscirci...anche se mi sa che ci vorrà del tempo. Ma non scoraggiamoci. Licia Troisi ha scritto l'intera trilogia delle Cronache del Mondo Emerso mentre si laureava, no?

     

mercoledì 16 ottobre 2013

Ci siamo offesi a vicenda, non ci siamo capiti, tante cose in sospeso nell'aria da troppo tempo sono uscite fuori e ci siamo fatti del male. Abbiamo sofferto. Ci siamo odiati. Ma fare del male ad una persona che ami è un'arma a doppio taglio. Perché all'inizio, per pochi secondi, c'è un senso di sollievo, ma poi ti rendi conto di quello che hai detto e vorresti solo morire, annullarti, vedi il dolore che hai provocato negli occhi dell'altro e lo senti dentro di te, ma senti anche un dolore tuo, perché ti senti in colpa per quello che hai fatto. E quando anche a te viene detto qualcosa che ti fa male, quando ti si rende la moneta, allora vorresti fuggire, e ti alzi in piedi per farlo, per fuggire da quella casa, da quella situazione che non reggi più perché fa troppo male, il cuore ti sta scoppiando e quella sensazione di calma irreale ha lasciato il posto a qualcosa di orribile, come quando ti si riapre una ferita e comincia a sanguinare in modo incontrollabile, e piangi. Cominci a correre. Io l'ho fatto. Però ho avuto la fortuna di essere fermata e abbracciata, sull'orlo del precipizio, e di essere perdonata. E allora tutto torna al suo posto. Ma rimane la paura che succeda di nuovo.

 

domenica 13 ottobre 2013

Io? Ne ho abbastanza di mentire. Ne ho abbastanza di farlo con chiunque, di simulare una felicità che non c'è, o almeno che va e viene da mesi ormai. Non so cosa mi prende, non so neanche come sono arrivata a questo punto. Tutto quello che so è che mi sento persa, che a volte nulla a più senso, e che quando cammino per la strada ho paura, ho paura della gente, non voglio che mi guardi, che mi veda, ho paura che mi aggredisca. E vorrei scomparire, annullarmi, perché per colpa mia c'è qualcuno che soffre, qualcuno che non si merita di soffrire perché ha già sofferto tanto. Ma purtroppo è troppo tardi, il danno l'ho già fatto. Mi sento un danno. Vorrei che tutto finisse, vorrei non avere più angosce, non pensare più, non avere più quegli attacchi di panico che almeno una volta a settimana distruggono quel poco che ero riuscita a ricostruire di me stessa. Vorrei uscirne, parlarne con qualcuno che mi aiutasse e che mi possa dire come fare ad uscirne, perché io non lo so, cerco la soluzione e non la trovo, è come trovarsi davanti a quei testi in codice che nessuno riesce a decifrare. E al tempo stesso so che mi vergognerei tantissimo. Sono confusa, stanca di tutto. Non ce la faccio più. Non ce la facciamo più. Vorremmo tornare a prima, quando la felicità era anche solo fare finta di regalarsi un cd stupido.
Basta mentire con tutti, d'ora in poi.

We're absolute beginners...


lunedì 7 ottobre 2013

A volte ritornano...

Lui: "...il batterista del mio gruppo ha più o meno la tua età."
Io: "Come si chiama?"
E mi dice un nome.
Vengo catapultata indietro di quasi otto anni. Fine della terza media, sono una tredicenne che sta scoprendo che l'omologazione non è una bella cosa e gli anni sessanta mi piacciono tantissimo, in segreto sogno una specie di ritorno della beat generation. Mi entusiasmo per Jack Kerouac e il concerto di Woodstock del ''69, voglio imparare a suonare la chitarra come Jimi Hendrix. Un giorno, la mia prof di musica dice che servono delle persone per un coro della scuola che accoglierà una classe di spagnoli venuti per fare uno scambio culturale. Io dico subito che partecipo. Quello stesso pomeriggio, un pomeriggio assolato di inizio aprile, ci portano in un'altra terza. E lì, appena entro, lo vedo. E' un colpo di fulmine. Un'emozione che mi travolge e che ho provato soltanto un'altra volta nella mia vita, e ci sono voluti molti anni. Ha i capelli lunghissimi e scuri, è altissimo, non è proprio bello ma mi piace comunque tantissimo. Mi dicono che suona la batteria e un po' la tastiera. Tento di conoscerlo ma non ci riesco. Rimango ad osservarlo da lontano. Faccio cose deliranti, tipo pedinarlo per scoprire dove abita. Sono felicissima di scoprire che andrà nel mio stesso liceo. E' lì che riesco a conoscerlo, attraverso un complicato intrigo. Quel giorno gli stringo la mano, e gli dico tutto quello che ho imparato in ventiquattr'ore su Stewart Copeland, il batterista dei Police che è il suo idolo. Mi masterizza il loro primo cd, poi vado ad alcuni concerti del suo gruppo di allora, ma niente di più. Ci metterò un altro anno per riprendermi da questa specie di cotta, o amore platonico a senso unico. Da quando il suo vecchio gruppo si è sciolto non l'ho più rivisto, e pensavo che non sarebbe mai più successo. E invece...a volte le persone per le quali hai provato qualcosa di forte, anche se quando ci ripensi ti rendi conto di quanto fossi ingenua a quel tempo, ritornano. Il mondo è davvero piccolo...

giovedì 3 ottobre 2013

"...ogni epoca ha i suoi fossili guida. Un fossile guida della nostra epoca potrebbe essere Napolitano, che poi è anche un fossile vero e proprio..."

Il titolo è una citazione del mio professore di storia medievale. E' un genio, lo seguo benissimo e poi,  da quando ha cominciato a spiegare seriamente è stato ancora meglio.
Alla fine le prime lezioni che ho avuto sono state soprattutto delle presentazioni del corso che seguiremo. A seguire quella di storia medievale siamo un'ottantina, e abbiamo cambiato aula perché non c'erano abbastanza posti. A seguire storia moderna invece siamo più centocinquanta, perché è un corso seguito da quattro diversi corsi di laurea, infatti la lezione è fatta in aula magna. Come sono le lezioni universitarie? Più coinvolgenti di quelle del liceo. Il professore non spiega e basta ma ti interpella direttamente, e puoi anche discuterci. Sono entusiasta! Ho già cominciato a imparare cose nuove e ne sono proprio contenta. E poi, mi sento così libera...per dire, oggi avevo due ore di storia contemporanea, in cui siamo solo trentadue studenti, e dato che era la prima lezione la prof. ha chiacchierato con noi tre quarti d'ora, poi ha detto che cominciava a spiegare dalla settimana prossima e siamo usciti dall'aula. Potevamo fare qualunque cosa, anche tornare a casa, se si abita abbastanza vicino. Io un'ora dopo avevo storia medievale, e così ne ho approfittato per andare in biblioteca a studiare. Cose così al liceo non potrebbero mai succedere, mi ricordo che quando avevamo un'ora buca dovevamo rimanere in classe e se per caso il supplente ti trovava a ripassare erano dolori. Insomma, al momento mi trovo molto, ma molto bene.
Ieri mi sono fatta un po' male alla caviglia mentre mi allenavo, ieri sera era un po' gonfia e anche stamattina faceva male, ma ora va meglio. Non è nulla di grave. :)
Bene, ora vi saluto...a presto! :D