mercoledì 29 dicembre 2010

Oddio, oddio, oddio...

...Joe Mazzello, che interpreta Eugene Sledge in The Pacific, mi ha accettato l'amicizia su Facebook!!!!!!!! Oh my God!!!!!!! :O

sabato 25 dicembre 2010

Natale 2010

Passo la vigilia di Natale da mia nonna, ascoltando il concerto sulla Rai. Quando mi spaziento, vado su Internet. Che dire. Su Facebook scopro una spiacevole verità e il risultato è che esco da casa di mia nonna brilla.
E ora, sono di nuovo da mia nonna e sto ascoltando Cantique de Noel, che mi riempie chissà perché di tristezza.
Non so. Questo Natale non lo sento, non mi coinvolge. Mi scorre accanto come l'acqua di un fiume. Mi lascia indifferente. Anzi, quando ci penso, mi rendo conto che siamo alla fine dell'anno 2010, e che tra pochi giorni sarà l'anno 2011. E, ogni volta, la stessa domanda: cos'ho raggiunto come obbiettivi quest'anno? L'ho vissuto come si deve? Prendo in esame ciò che facevo il primo gennaio 2010 e ciò che sto facendo ora. Non è cambiato molto. Fumo sempre, ancora quest'anno ho avuto esami di riparazione, ho una situazione sentimentale incasinata...
E mi deprimo, come al solito. In ogni caso, vi mando questo: 

Buon natale.

mercoledì 22 dicembre 2010

La copertina non fa il libro

Quest'anno, ho comprato due libri per la copertina, e tutti e due non mi sono piaciuti. Il primo, è stato Acciaio di Silvia Avallone. E ora, Warrior Cats di Erin Hunter.

Non appena ho visto questo bel gatto rosso fissarmi con i suoi intensi occhi verdi, in libreria, ho perso la testa. E anche la storia, almeno dalla quarta di copertina, non sembrava malaccio. Quindi, una settimana dopo, lo compro. Più o meno la stessa cosa era capitata quest'estate con Acciaio. E anche il giudizio è lo stesso. Di Acciaio alla fine non mi era piaciuto il tema e il libro in generale. Per Warrior Cats, il caso è un po' diverso. Il libro potrebbe essere bello. Ma ci sono problemi di ritmo, o di stile...diciamo che non mi ha coinvolto. Non mi ha suscitato emozioni. E quindi, mi sto sempre più dicendo questo: la copertina non fa il libro. Ma, d'altro canto, comprare un libro mi mette sempre di buon umore. Mi sento più leggera, realizzata. E' come quando scrivo, anche se la sensazione dura meno a lungo. E poi, mi calmo, se sono nervosa. Come quando pubblicarono i risultati degli esami di riparazione due anni fa. Alla fine, comprai Trono di Spade di George R. R. Martin e tutto andò bene. Anche i risultati.   
Adesso, però, sto leggendo un libro con una semplice copertina verde di cartone fine, con sopra solo il titolo, il nome dell'autore e la casa editrice. Siddharta di Hermann Hesse.
Ne parlerò la prossima volta, forse. L'ho quasi finito. E poi, ora sono le vacanze!!!!

P.S: Non ho mica sfamato la mia bulimia filosofica! Sto solo aspettando che la prof di filosofia mi presti le sue copie delle Confessioni e della Città di Dio di Sant'Agostino. E scusatemi la forma sbilenca di questo post. Non sono molto pratica, ancora!!! :D
See you soon!!!

sabato 18 dicembre 2010

Ansia da prestazione

Sono le nove e venti di sera. Ci siamo quasi. L'ansia mi ha tolto la saliva dalla bocca, è così arida che temo di non riuscire a parlare. Arriva R, che introdurrà al pubblico di archeologi e studiosi il nostro spettacolo. Mi spiega quando finirà e quando io dovrò entrare in scena. Annuisco, fingendo una sicurezza che non ho. Il quaderno rosso in mano, insieme alle mie compagne mi nascondo dietro le quinte. Rileggo il testo, ripasso i movimenti. Tremo. Ho paura che qualcosa vada storto, di incepparmi. Penso anche  'Ma chi me l'ha fatto fare??'
Ci siamo quasi. R comincia a parlare sulla scena. Io e le mie compagne ci mettiamo in posizione. Il prof di latino, dall'angolo, mi segno di mantenere la mia voce sottile alta. Io annuisco, sorridendo appena. E poi, R dice la fatidica ultima parola. 'Spettacolo'.
Mi guarda, e parte dalla scena. Le note del pianoforte cominciano a risuonare. E' il punto di non ritorno. Respiro profondamente. Al diavolo l'ansa, la gola secca, lo spettacolo sta per iniziare, e deve andare tutto bene. Comincio a camminare. 

La musica finisce, apro il mio quaderno rosso. Lì, attaccato con delle pinzette, c'è il testo che devo leggere. Un'altro respiro. E leggo. 

Ho appena finito dicendo "E'xtrait de 'Voiyage en Sardaigne' de Paul Valérie". E lì, parte l'inatteso, sorprendente applauso del pubblico. 
"Oddeo, che faccio??" 
Piego appena le labbra. Ce l'ho fatta.  

martedì 7 dicembre 2010

The Pacific

Come promesso, oggi parlo di The Pacific.
Finalmente, l'ho visto durante la settimana di autogestione, in due giorni. Ed è...bellissimo.
The Pacific è una miniserie tv prodotta da quei due geni di Steven Spielberg e Tom Hanks che racconta la guerra dei Marines nel Pacifico dal punto di vista di tre persone realmente esistite: John Basilone, Robert Leckie e Eugene Sledge, dalla battaglia di Guadal Canal a quella di Iwo Jima, fino a quando tornarono a casa.
The Pacific mostra come sia stata la guerra contro il Giappone in un modo duro e vero, con personaggi e scene che ti entrano nella testa e non ne escono più. Mi sono commossa tante volte, soprattutto nell'episodio finale, il decimo. Soprattutto, mi sono resa conto della differenza delle esperienze che credo ci sia stata tra chi combatteva sul fronte europeo e chi invece lo faceva sul fronte del Pacifico. Non dico che non sia stato duro per tutti. Quando penso al D-Day, a tutto il sangue sparso su quelle spiagge di Normandia, mi vengono sempre i brividi. Ma è significativa una delle scene finali, quando il fratello di Eugene, che anche lui ha combattuto ma in Europa, gli dice: "Vuoi dire che durante tutta la guerra sei rimasto vergine?"
Nel Pacifico i marines non hanno visto altro che pioggia, fango, malattie tropicali, soldati giapponesi che non esitavano a mandare verso di loro donne con un neonato in braccio e una cintura esplosiva che gli cingeva la vita. Non sono stati accolti nelle città liberate come degli eroi. Sono semplicemente tornati a casa, con le loro cicatrici nel corpo e nell'anima. Soprattutto nell'anima. 
Quindi, complimenti a tutti quelli che hanno lavorato a The Pacific, anche al cast tecnico. La musica è bellissima, indimenticabile, e anche i titoli di testa. Devo assolutamente trovare il nome dell'autore dei disegni...M, mi aiuti tu???????

P.S: Stasera recita. E poi poesia. Oddeo!!!!! :D



sabato 4 dicembre 2010

Rischi del mestiere + Bulimia filosofica 2

Essere francese e per di più far parte del laboratorio teatrale della scuola può essere rischioso. Per esempio, una giornata di vacanza può diventare un inferno di orari e appuntamenti. Parlo del 7, che io pensavo di passare come il 5, il 6 e l'8, tranquilla, a letto, a correggere il big project, che ormai è alla sua ultima revisione. E invece...
E invece mi contatta la prof di francese per chiedermi se il 7, giornata della cultura, mi va di leggere un testo in francese alla notte bianca. E io accetto, tanto posso andare lì solo per leggere la poesia e poi me ne torno a casa.
Ma poi, a teatro, ci dicono che la replica del nostro spettacolo la facciamo alla notte bianca. Verso le undici. E che cavolo. Se poi penso che ho una trentina (non sto esagerando) di pagine di storia da studiare, temo che i miei cari personaggi rimarranno senza modifiche ancora per un po'...
Grrrrrrrr...........

Ho finalmente finito Utopia di Thomas More. Non mi ha entusiasmato come La Città del Sole. Non so...credo che sia perché nell'isola di Utopia ci sia meno libertà. Gli abitanti devono chiedere il permesso per andare da una città all'altra (cosa che era praticata in Unione Sovietica), poi ci sono gli schiavi, ed hanno un modo di disporre l'esercito in guerra discutibile: prima i mercenari, poi gli alleati ed infine i soldati Utopiensi. Ma io dico, se hai deciso di far guerra ad un popolo, vai in prima fila!!
Mi è sembrato un libro molto meno divertente...è lungo novantasei pagine e l'ho letto in due settimane, una vergogna per me!!

Infine, ho visto Seven di David Fincher e The Pacific, la serie prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks. La prossima volta che riesco ad entrare ne faccio un post. Era da taaaanto tempo che una serie tv non mi graffiava il cuore in questo modo...a presto!!