mercoledì 28 dicembre 2011

Sogni gattosi

Notte tra il 25 e il 26 dicembre: i miei quattro gattini stanno giocando tranquilli: Max, Gin, Sun e Zoe. D'un tratto, ne spuntano altri quattro. Sono uguali uguali agli altri, e  mi chiedo come diavolo farò a distinguerli. Poi ne spuntano altri quattro, ma questa volta hanno delle macchie diverse di loro. Alla fine, tanti gatti escono da tutta la casa, tra cui uno particolarmente strano con la schiena grigia di Zoe e la pancia rossa. Un gatto orribile, insomma.

Notte tra il 26 e il 27 dicembre: sono in un negozio tipo Terranova. Mia zia mi vuole convicere a comprare un orribile vestito nero con due occhi di gatto blu. ma io voglio un altro vestito, sempre nero, tipo quello bellissimo della copertina di Fallen...niente da fare, mia zia vuole comprarmi quello con gli occhi da gatto. Quando chiedo il prezzo, mi dicono che costa 100 euro. E io penso che sono proprio dei soldi sprecati, perché una cosa così brutta non me la metterò mai.

A volte la mia immaginazione mi fa paura...sarà l'abbuffata delle feste!

sabato 24 dicembre 2011

Attraversando una via

Attraversando il corso Vittorio Emanuele, a Sassari, ultimamente si sente e si vede di tutto.
Una bambina che corre verso un uomo felice. Un gruppo di amici si abbracciano, e uno dice: "Viene da Nuoro." Pezzettini di conversazione. Un uomo in giacca e cravatta con un cellulare ultima generazione blatera con aria preoccupata: "Ehm...il contratto, il contratto...." Una signora dice ad un'altra: "....secondo me non finirà il mondo, ma succederà qualcosa di sconvolgente." Una ragazza Babbo Natale fa suonare una campanella e offre caramelle ai bambini. Le luci dei negozi splendono di blu elettrico e argento.
E' Natale. Quest'anno, stranamente, lo sento più degli altri anni, non mi trasformo in una misantropa. Eppure il mondo non è che vada poi così bene. Ma che dire, almeno un giorno dimentichiamo tutto il casino delle nostre esistenze. Che, dopotutto, non sono poi tanto incasinate. Quest'anno ho notato così tante persone al freddo a chiedere soldi per comprarsi un tozzo di pane, nel corso Vittorio Emanuele. Forse, quindi, non è così grave se qualcuno non è riuscito a mettere un regalo sotto l'albero.  

giovedì 22 dicembre 2011

Cose da fare l'ultimo giorno di scuola del 2011

1. Corrompere il prof di latino con del panettone perché non spieghi.
2. Fuggire dalla classe per andare a vedere Grease fatto dalla scuola.
3. Trasformare di conseguenza il liceo in Glee.
4. Abbuffarsi di pandoro.
5. Andare in giro con un cerchietto con le corna di renna rosse.
6. Disegnare il sistema solare sulla lavagna.
7. Aiutare la prof di storia dell'arte a salire su un armadio a muro con la sedia.
8. Prendere una scopa dal bagno e fare la befana.
9. Mettersi a cantare Gingle Bell in pieno corridoio.
10. Ballare davanti al prof di geografia astronomica Y.M.C.A. mentre fa le foto.

BUONE VACANZE DI NATALE A TUTTI!!!

venerdì 16 dicembre 2011

In quei tempi lontani in cui regnava il terrore, solo un uomo raccolse la sfida dei potenti di questo mondo:
GUY FAWKES

POPOLI, INDIGNATEVI!

mercoledì 7 dicembre 2011

Dopo la rivoluzione

L'altro giorno, guardando un telegiornale, in un servizio sulle elezioni in Egitto intervistano un salafista. Dice di voler riportare la sharia, mettere al bando l'alcol, e, sulle turiste, di imporre loro di mettere il velo perché è così che vuole il Corano.
Dopo la sfuriata davanti alla tv, rifletto. Tutti questi tiranni dei paesi arabi - Keddhafi, Mubarak- sono stati mandati via da un popolo oppresso che voleva la libertà, libertà di parola, di pensiero, di poter vivere la propria vita senza costrizioni. Questo con un sostanziale aiuto da parte dei nostri paesi occidentali. E ora si buttano a capofitto in movimenti estremisti che vogliono tutto il contrario dei loro ideali.
Sulle turiste, vorrei solo dire una cosa. Se i salafisti vogliono farle portare il velo perché è la loro tradizione, allora, quando poi si trasferiscono nei nostri paesi, dove una donna può andare in giro vestita come le pare e può vivere la sua vita senza essere sottomessa ad un uomo, allora che anche loro rispettino le nostre tradizioni e i nostri credi (tra parentesi, vorrei precisare che parlo da atea).
Anche io ero davvero entusiasta per la Primavera Araba. Ma ora mi sta deludendo sempre di più, e a volte penso che, con il debito altissimo che hanno i paesi europei, i soldi spesi per l'intervento in Libia o per aiutare in qualunque modo gli altri paesi sarebbero potuti essere spesi meglio.  

sabato 3 dicembre 2011

Sonata Arctica

...da quando ho scoperto i Sonata Arctica, la mia vena gothic sta pulsando che è una meraviglia...consiglio a tutti questa musica profonda.

sabato 26 novembre 2011

La mia libertà

Tu pensi di potermi incatenare, 
Di poter decidere a chi posso pensare,
Di poter decidere ciò che posso scrivere-un racconto o una nuova vita?
Ma io, nel segreto del mio cuore, mi ribello,
Escogito piccoli sotterfugi per rimanere libera.
Non sono un uccello che puoi mantenere in gabbia, 
e non puoi tagliarmi le ali per impedirmi di volare.
Nel segreto del mio cuore, nessuno può incatenarmi, 
E lì, la Libertà avrà sempre la sua invisibile casa.

sabato 19 novembre 2011

Gli uccelli

Oggi, per un momento, mi sono vista nel film 'Gli Uccelli' di Hichcock. Ero in Viale Trento, quando uno stormo enorme si è posato su una gru. I pennuti hanno cominciato a fischiare e...mi è venuta in mente la scena che fanno sempre vedere in tv, quando poco a poco tutti gli uccelli si mettono sull'albero (credo che sia così, almeno). Quel film non l'ho mai visto, e devo ammettere che anche solo pensarci mi fa venire i brividi. Nonostante ami molto gli uccelli, immaginare il loro becco che ti acceca mi ha sempre fatto molto male. Ed è quello che ho immaginato mentre guardavo quello stormo sulla gru. Per poco non mi sembrava che mi stessero fissando. E il bello è che quando ho distolto lo sguardo e ho continuato il mio cammino, lo stormo si è innalzato in cielo e una marea di volatili mi è passata sopra cinguettando. Davvero...inquietante!!

venerdì 18 novembre 2011

Ieri come oggi

L'Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole.
Onestà tedesca ovunque cercherai invano,
c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sé, è vano, dell'altro diffida,
e i capi di stato, pure loro, pensano solo per sé.
[...]

Johann Wolfgang Goethe, 1790


sabato 12 novembre 2011

Baratro

Siamo sull'orlo di un precipizio, ma nè cadiamo nè riusciamo a rialzarci. Anzi, sembra troppo tardi per rialzarci. Ma nessuno vuole darci l'ultima spinta, forse perché colore che ci hanno mandato sul precipizio ormai sono troppo avidi di denaro. Tanto avidi da dare false notizia per mandare un paese in tilt e guadagnarne. Fino a quando durerà? Chi ci lancerà l'ultima pietra? Che lo faccia subito, in modo che, finalmente, i giovani di quel nuovo mondo possano ricostruirlo dalle macerie del vecchio.

giovedì 10 novembre 2011

Il cancello era sempre lì...

La notte, per una volta, era calma. Il pastore osservò una coppia scendere lungo la strada. Lei era vestita secondo la moda: gonna a pieghe che arrivava poco più giù delle ginocchia, giubbotto aderente, capelli corti e ricci, riga di lato. Un osservatore attento avrebbe notato che le calze erano in realtà pittura. In quei tempi di guerra le calze in nylon provenienti dagli Stati Uniti scarseggiavano, e allora le donne ricorrevano anche ad estremi rimedi per essere belle. Lui invece era un soldato, e dalla divisa al pastore sembrò un francese. Ne erano arrivati così tanti, da quando Pétain aveva firmato l'armistizio.
La campana della vicina chiesa cattolica suonò la mezza. L'uomo decise di tornare denrtro alla sua chiesa e chiuse il portone. Era un edificio piuttosto grande, uno dei più antichi della città, e sorgeva sulla via principale. Era chiuso da un piccolo recinto all'esterno, e il pastore poteva coltivare un orticello. Dava la metà del ricavato ai suoi fedeli più poveri, quelli che, nei precedenti bombardamenti, avevano perso tutto.
Ma, quella notte, c'era calma. No, i tedeschi non sarebbero venuti a sganciare le loro bombe. L'uomo camminò lungo la navata centrale. Si sedette davanti all'altare, in prima fila. Chiuse gli occhi. Pregò. Pregò per suo fratello, mandato a difendere le colonie. Pregò perché quell'assurda guerra finisse. Possibile che la follia di un solo uomo avesse scatenato quell'inferno?
Il pastore aprì gli occhi. Osservò i vetri colorati, risalenti all'epoca dello scisma anglicano. Dio, perché hai creato creature così imperfette?
Il pastore si appisolò. La notte era così calma...

Il pastore si svegliò di soprassalto. Oddio, conosceva benissimo quel suono. Era la sirena, la sirena che annunciava un nuovo bombardamento. Con il cuore in gola, l'uomo si rialzò. Cosa doveva fare? Trovare un rifugio. Corse lungo la navata. L'allarme continuava a suonare...e gli si ghiaccio il sangue nelle vene quando cominciò a sentire anche gli aerei. Arrivò al portone e lo aprì. Si trovò davanti il piccolo giardino. Il cancello era chiuso. L'uomo corse, mentre sulla strada la gente che era ancora fuori correva a cercare un rifugio. D'un tratto, si sentì una grande esplosione. Era cominciato il bombardamento. Le persone urlavano. E il pastore giunse al cancello in ferro dopo aver salito la breve scalinata. Prese la maniglia ma...in nome di Dio, era inceppata! L'uomo cominciò ad abbassare e sollevare la maniglia freneticamente, No, non voleva finire così! E intanto altre bombe cadevano, e sulla città c'era la luce rossa delle fiamme. Dio, non voleva morire così!
D'un tratto, con un piccolo CRAC, la maniglia si sbloccò e il cancello si aprì. Il pastore non si degnò neanche di richiuderlo, lo lasciò aperto. Cominciò a correre nella grande strada. Trovare un rifugio, trovare un rifugio...ma dove?
E poi, sentì un grande botto. Venne scaraventato in avanti. E venne il buio.

Si sentiva coperto di polvere. Qualcosa di appiccicoso gli copriva una parte del volto, lo sentiva. Aprì gli occhi.
"Signor pastore, state bene?"
Vide il volto prima sfocato, poi sempre più definito, di una ragazzina dai capelli rossi.
"Maddy..."
"Vi abbiamo trovato in mezzo alla strada, e vi abbiamo tolto almeno via da lì..."
In effetti, il pastore si rese conto che era semplicemente sul marciapiede. Si sollevò e si sedette contro il muro. Si toccò il viso. Era coperto di sangue secco.
La strada era piena di detriti, pezzi di muro delle case crollate. Gli uomini ne estraevano i cadaveri.
"Maddy, aiutami ad alzarmi..."
La ragazzina obbedì, e il pastore camminò lungo la strada appoggiandosi a lei, zoppicando. Le scene erano agghiaccianti. Morti, persone che piangevano, arti sparsi per la strada.
E poi, quando la vide, si fermò, la bocca aperta.
Era ancora lì. I muri di pietra erano lì, alti e secolari. Ma il tetto, i vetri e il portone erano scoparsi. Era come se fossero stati soffiati via. Come se quello fosse un enorme scheletro che si ergeva alto nel cielo.
"La mia chiesa..."
Il pastore crollò a terra, e pianse, di rabbia e frustrazione. La sua chiesa...
Il cancello era sempre lì, aperto verso l'interno, come lo aveva lasciato.

Liberamente ispirato ai fatti avvenuti a Plymouth nel 1941 

mercoledì 2 novembre 2011

Cinismo. Pensieri.

Momento cinico. Ad una mia amica con il cuore spezzato dico di provare con l'attak. Cattivissima me...
Sarà che sono stressata, in tutti i sensi. Irritabile. Lunatica. Ed è solo l'inizio. Che dire, col cavolo, non so nenche perché scrivo questo post. Forse perché devo aggiornare il blog, anche se ho mille cose da fare su internet, facebook, gdr, mail, contromail. E che dire della vita reale. Interrogazione, controinterrogazione, incazzatura con il giorno che ha solo 24 ore. Oho, aggiornamento in tempo reale dal gdr. Sospiro di sollievo.

Pensieri ricorrenti. A, mi manchi. Ho visto che dove stai c'è la neve. Soffro il freddo per te. Oddio, devo andare dal parrucchiere. Anche stanotte sognerò che hanno messo la prova Invalsi? E' un incubo. Perché esistono le banche? Perché quei pochi al potere mandano tutto a rotoli? Che mondo ingiusto. A, quando cammino per i corridoi sento che non ci sei.

sabato 8 ottobre 2011

Scene che valgono un film 2: I 400 colpi


Volevo mettere una scena de "Il discorso del re", ma alla fine, per tutta una serie di ragioni, ho anticipato il post di questa bellissima scena finale. Oggi più che mai vorrei fuggire come Antoine...

venerdì 7 ottobre 2011

Scene che valgono un film 1: Psycho


"I film di Hitchcock sopravviveranno come gli orologi ai polsi dei soldati morti"
                                                                                                         François Truffaut

venerdì 30 settembre 2011

SBAM

Ci sono giorni in cui ti senti partire col piede giusto.Certo, c'è la solita nausea, la solita ansia mattutina. Che posso dire, a me il liceo fa così, è una lunga ansia di nove mesi. Quest'anno poi ne durerà dieci. Fantastico.
E poi, c'è sempre quella cosa che ti fa sbandare la giornata. SBAM. Batosta. Ok, sapevi fin dall'inizio che non era una giornata facile. Che saresti andata a letto a mezzzanotte perché questa settimana è impegnata al massimo. Ma ci sarebbe potuto essere qualche raggio di sole. Il ragazzo per cui hai avuto un colpo di fulmine la scorsa settimana che passa nel corridoio. Uno scherzo particolare di un'amica. Una bella role sul gioco di ruolo. Ma ora non c'è niente da fare. SBAM.
Sarò triste nella vita. E anche nel gioco di ruolo. Per fortuna anche il mio personaggio ha un buon motivo per deprimersi.
SBAM.

sabato 17 settembre 2011

Meditazione libresche

I due ultimi libri che ho letto, Au temps ou la Joconde parlait di Jean Diwo e Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley mi hanno fatto pensare.
Il primo è uscito in Francia e mai in Italia. E' un vero peccato, visto che proprio d'Italia si tratta in questo libro. In effetti, racconta di come Antonello da Messina partì da Napoli sul dorso di un mulo fino ad Anversa, nelle Fiandre, per scoprire il segreto della pittura a olio del maestro fiammingo Jan van Eyck. E poi, attraverso le figure di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello e Tiziano, di come questo segreto, costituito dall'essenza di trementina, sia stato diffuso e apprezzato dai pittori Rinascimentali. Ecco, questo libro mi ha molto impressionato per l'idea di viaggio che esprime.
Oggi, se vogliamo andare in Belgio, ci mettiamo due ore di aereo. Tutto ci sembra vicino, anche l'America, visto che ci vuole meno di un giorno per andarci. Ma per Antonello da Messina, pittore del Quattrocento con appena abbastanza soldi per comprare un mulo, le Fiadre erano lontanissime. Erano l'altro capo del mondo. E infatti tornò in Italia dal suo viaggio dopo quasi due anni. Ecco, grazie a questo libro mi sono accorta che le distanze, in pochi secoli, sono quasi state annullate.

Il secondo libro è ben diverso dal primo. Il Nuovo Mondo è una distopia, un'utopia negativa. E, proprio l'anno scorso in questo periodo ero matta per le utopie. Nel Nuovo Mondo, c'è una completa esasperazione della biologia, della chimica, della psicoanalisi e del comunismo. Il mondo intero è un'unica nazione totalitaria. Gli esseri umani sono confezionati nelle provette e, a seconda della casta scentifica a cui apparterranno, ricevono più o meno ossigeno durante la gestazione in provetta, e una volta cresciuti sono condizionati ad amare o meno i libri, la natura, il caldo o il freddo. Inoltre sono fabbricati in serie, a seconda della domanda di lavoro nel mondo.
Il concetto su cui si basa il totalitarismo dello stato del mondiale è semplice: bisogna far amare al popolo la propria schiavitù. Ecco quindi la formula per una tirannia perfetta. Finché la gente non amerà la propria schiavitù, i tiranni dovranno temere il popolo assoggettato. Dopotutto, le rivolte nei paesi arabi, Tunisia, Libia e Egitto, non sono scoppiate proprio per il malcontento della popolazione?

lunedì 12 settembre 2011

11 Settembre...

2001: Ho nove anni. Sto guardando, insieme ai miei genitori e a mia sorella, la Melevisione. E' il compleanno di Principessa Odessa, e nessuno sa cosa regalarle. Ad un certo punto, Principessa Odessa parla di Principe Garofano, è tra Tonio Cartonio e Fata Lina. E lo schermo diventa nero. Non capiamo. Poi, "Edizione Speciale del TG". E, d'un tratto, sullo schermo appaiono le torri che sono sul mio quaderno d'inglese. Una è in fiamme. Non capiamo. E neanche il giornalista, sembra riuscire a spiegarsi. Esplosione? Attentato? Io penso: 'Che cos'è un attentato?'
Rimango lì, davanti alla tv, senza parlare, mentre i miei si chiedono cosa sia successo. Le persone si buttano dalla torre. Le vedo cadere giù, e sfracellarsi a terra. E poi, d'un tratto, un aereo entra nel campo della telecamera. Mia madre urla: "Oddio, sta andando contro l'altra torre!" E l'impatto avviene. La voce del giornalista entra nel panico. Una nuvola di fiamme si espande. Io non dico nulla. Non capisco. Ho nove anni, e gioco ancora con le bambole. Dopo un po', esco in giardino. Parlo con i miei gatti. "Hai sentito, Charlie? Ci sono degli aerei che si sono schiantati sulle torri del mio quaderno d'inglese. Secondo me è stato un pazzo."
Non so che quel giorno il mondo sta cambiando, che nulla sarà più come prima. E che la mia generazione, quella con una cultura affine alla mia, almeno, resterà per sempre segnata da quel giorno.

2011: Televisione. Edizione speciale del TG francese per i dieci anni dell'attentato più letale al mondo. Ovviamente, fanno anche dei servizi speciali. D'un tratto, il presentatore dice che seguiranno gli ultimi messaggi di persone morte nell'attentato. E così è: una donna dice piangendo al marito che lo amerà per sempre. Un'altra urla ai soccorsi che morirà, e che non vuole morire, lei è ancora giovane. Un uomo bloccato urla ad altri soccorsi che non riesce più a respirare, ha due figli, non può abbandonarli, sono troppo piccoli, che vengano subito. D'un tratto, un rumore di crollo. "Oh my God!" La chiamata si chiude. Io rimango siderata sul divano, proprio nello stesso punto in cui, esattamente dieci anni prima, guardavo le torri in fiamme, accanto a mio padre. Alla fine dico, indignata: "Ma perché fanno dei servizi del genere??!" Sono incavolata. Perché? Era necessario? Si. Perché la tv, anche sulla morte della gente, deve fare audience. E, come per il caso di Yara, di cui vi avevo parlato qualche mese fa, sono profondamente disgustata dal genere umano.

giovedì 8 settembre 2011

N'a qu'un oeil, gattina mia

Mi ricordo ancora di quando ti ritrovammo, e ti salvammo da un cane che voleva ucciderti. Eri una gattina di solo un mese al massimo. Noi ti accogliemmo, ti curammo gli occhi, anche se ne perdesti uno.
E diventasti una bella gatta unica.
Avevi dei gusti particolari: quante fette di panettone, cake e dolce di Natale avrai divorato? E l'acqua, che ti dovevamo cambiare tre o quattro volte al giorno?
Col tempo facesti dei meravigliosi gattini, sempre più belli: Ripley, Toutatis, Diogene, Chassy, Romeo... Lo scorso 15 Agosto, avevi superato te stessa: cinque cuccioli in piena salute, tra cui due femmine bianche e nere. Eri così felice con loro.
Proprio l'altro giorno, ricordavo con papa' di quando ti ritrovammo per la strada, piena della bava di un cane. Ed è orribilmente ironico che proprio un cane ti abbia uccisa, mia piccola N'a qu'un oeil. Riposa in pace, bella gattina, i tuoi piccoli sono al sicuro con noi. Ci vogliono solo tanto latte artificiale e tante coccole per allevarli. Riposa in pace, e aspettaci pazientemente al Ponte Arcobaleno.

sabato 3 settembre 2011

E Diluvio Universale fu

Zia: "Lo vuoi l'ombrello?"
Io: "Ma no!!!!"
Esco. Non sono neanche a metà strada che comincia a diluviare. La mia sigaretta si spegne. Comincio a correre...ma dopo neanche cinque minuti sono appena a metà strada e sono fradicia: capelli che sgocciolano, vestiti già abbastanza attillati attillatissimi. Dei ragazzi rifugiati sotto i portici presso Piazza Italia mi fischiano. Io li ignoro e continuo. Le mie amiche mi chiamano: "Dove sei??????" Loro si sono rifugiate al self service. Per fortuna non è lontano. Alla fine, gocciolante, arrivo.
"Ma...in che stato sei??????"
Io rido per non piangere.

venerdì 26 agosto 2011

Ad un tavolo

Bar. Una donna con un cagnolino beve a grandi sorsate una bottiglia di birra. Passano i city angels. Penso che assomigliano agli hells angels americani. I baristi chiacchierano. La radio trasmette una vecchia canzone di un gruppo italiano orribile che mi piaceva in seconda media.
E' stata una giornata calda, e cosa c'è di meglio che aspettare un'ora al bar? Mi è sempre piaciuto osservare la gente. Ed è davvero bello farlo dopo un pomeriggio passato a camminare sui tacchi, tra librerie e mostre. Ora il mio ultimo impegno è il concerto di una mia amica pianista.
E' questo l'estate. E' una serie di dolci far niente mattutini e appuntamenti pomeridiani. Di momenti di osservazione che poi si ritroveranno nelle mie future storie. Di sogni...immagino che un ragazzo mi avvicini e mi dica: "Ti vedo sempre da sola, posso offrirti qualcosa?"
Questa sera mi fa pensare ad un quadro di Edward Hopper. Mi sento la signorina che fuma una sigaretta con lo sguardo basso. 

martedì 23 agosto 2011

I Miss You

E così, è arrivato il giorno della tua partenza. E' stato appena pochi giorni fa, eppure...mi manchi. So che sarai felice, che vivrai esperienze fantastiche, e un po', lo devo ammettere, ti invidio. E' un posto che sogno, e tu lo potrai vedere con i tuoi occhi, non solo attraverso libri e foto da guida turistica.
L'ultima volta che ci siamo viste, hai fatto cose che poche avrebbero fato. Invece di piangere, abbiamo riso. Mi hai regalato (e per questo ringrazio chiunque ci ha partecipato) un libro, e che libro (il mio libro)!
E quel biglietto...ieri, lo stavo rileggendo ascoltando una canzone di Ennio Morricone...e mi sono commossa.
Sappi che, dovunque sarai, ti vorrò bene. Anche se ora ci separano migliaia di chilometri di terra e oceano. Ti penserò tutti i giorni, con gioia o nostalgia (chi può rendere le ricreazioni più assurde?  XD).
Tra un anno, quando ci rivedremo, giuro che ti salterò al collo appena esci dall'aereo!!!! 
Ti voglio bene, A.

mercoledì 17 agosto 2011

Tagli

Come avevo detto qualche settimana fa, mi sono tagliata i capelli cortissimi. Poco fa, ho letto un post di Licia Troisi in cui diceva che, spesso, quando una donna si taglia i capelli molto corti, viene guardata e additata. Ecco, è vero.
Pochi giorni prima di tagliarmeli, conobbi degli amici di mia sorella. Ero tutta elegante, portavo i capelli lisci e lunghi, ed erano ancora rossi.
Qualche giorno fa li ho rivisti. Sono rimasti scioccati. Ok, quel giorno avevo una maglietta dei Guns'N'Roses e una cresta, ma comunque la prima domanda è stata: "Perché li hai tagliati??? Con che coraggio???"
Molti pensano che l'ho fatto per attirare l'attenzione, ma non è così. Il motivo era semplicissimo: ne avevo abbastanza di doverli sempre aggiustare ogni mattina, di sentire sempre ogni volta che mi toccavo una spalla i miei capelli. Così, ci ho dato un taglio netto. E sono felice. Sento che li porterò così per un bel po'. La mattina devo solo pettinarli con un pettine bagnato, altro che piastra, che tra l'altro me li stava bruciando.
E poi, posso esprimere meglio il mio umore, perché io mi vesto a umore: se sono in pace e serenità, li porto un po' alla Jean Seberg, altrimenti mi faccio una bella cresta punk.
Ho ho sempre pensato una cosa: il mio corpo è mio, faccio ciò che voglio con lui. Che piaccia o no agli altri, chi se ne frega!!

martedì 16 agosto 2011

Mr. Nobody



Un film pieno di poesia sulle numerose possibilità della nostra vita. E che ci insegna che la nostra esistenza è puro caso, pura fortuna.
Di Jacko Van Dormael, con Jared Leto, Diane Kruger, Sarah Polley e Rhys Ifans.
Mai uscito in Italia, nonostante i numerosi premi e le ottime critiche.

DISTRIBUTORI ITALIANI, SVEGLIATEVI!!!!!

domenica 14 agosto 2011

Illusioni

E si, a volte capita. Capita che mandi un manoscritto, e un mese e mezzo dopo trovi una grossa busta col nome della casa editrice stampato in grande. E' il settimo cielo. Ti metti a saltellare, manifestare gioia in modo eccessivo. Poi, ti calmi e apri la lettera. C'è un contratto editoriale. Sono interessati dalla tua storia. Ti senti piena di gioia. Ma poi, passi alla seconda pagina.
Si, ti pubblicheranno il libro. Ma solo se tu pagherai una somma elevata. E allora passi la notte insonne, mentre quella gioia immensa passa lentamente diventando una delusione profonda. Perchè, se tu devi pagare per farti pubblicare la storia, allora vuol dire che la casa editrice non rischia. Sei tu a rischiare, e anche tanto. 
E' tutto stato un'illusione, l'annuncio sul giornale, i giorni e le notti passati a leggere, correggere, rileggere, mandare, aspettare. Momenti che poi non sono serviti a nulla.
Ma...ora è venuto il momento di imparare. A non fidarsi del primo offerente. A leggere bene qualsiasi tipo di contratto. A non farsi ingannare dalle parole. 
Illusione...in latino vuol dire scherzare, farsi beffe. E devo ammettere che mi sento beffata.   

mercoledì 10 agosto 2011

Quella notte

Su due divani letto insieme ad altre cinque persone, nella posizione più scomoda e assurda del mondo, in quella stanza caldissima, con una zanzara che mi arpionava ogni cinque minuti, mi sono divertita. Anche se non ho dormito e poi all'alba abbiamo giocato a ping pong prima di fare colazione.
Grazie, A. Quanto mi mancherai, tra pochi giorni.

mercoledì 3 agosto 2011

19 anni

E così, oggi ho 19 anni...non me li sento... E' una cosa positiva o negativa, secondo voi??? O_O

sabato 30 luglio 2011

New Photo

La nuova foto del profilo è stata fatta dalla mia sorellona in Piemonte. Mia sorella ha studiato fotografia ed è una BRAVISSIMA fotografa. Comunque, appena il mio neurone solitario mi ricorda di portarmi dietro la mia macchina fotografica, posto qualche immagine dalle vacanze...Non sono mia sorella, non ho una macchina perfetta, ma il mio aggieggino mi basta! :)

lunedì 25 luglio 2011

Un ultimo addio

Detesto gli addii. E dire addio a Pettinengo e alla sua gente è sempre stato orribile. Qui è l'unico posto in cui mi sento veramente a mio agio, in cui non sono mai presa dall'ansia. Mi manca il fresco che qui c'è sempre, mi mancano i temporali notturni, mi manca il profilo delle alpi che si vede da tutte le parti, i boschi, i pomeriggi al bar, le ore in cui posso essere solo me stessa. 
Ma quest'anno è l'ultimo addio. Perchè, se tutto andrà bene, l'anno prossimo quando tornero' qui sarà per sempre. 
E allora, anche solo pensandoci, ho una voglia di cominciare questo ultimo anno di liceo incredibile. Voglio finirla. E ci riuscirò.

sabato 23 luglio 2011

Evvai!

Oggi ho finito di comprare la serie delle Cronache dei Vampiri di Anne Rice! E dovevo venire a Biella per trovarli tutti!!!

venerdì 22 luglio 2011

GDR

E a cosa ti porta l'ossessione per il fantasy??????? A iscriverti a un gioco di ruolo fantasy dove puoi fare l'elfa. Dove fai finta di essere un'artista.
Ora, io, prima, dei giochi di ruolo ne sapevo pochissimo, solo quello che ne avevo letto nella trilogia di Cecilia Randall Hyperversum. Mi ero iscritta due volte ma non ci avevo mai giocato (perchè non mi ricordavo più della password :D )...invece, questo mi piace. All'inizio ho fatto qualche errore in role ma ora va tutto bene...ed è pure divertente, è come avere un'esistenza alternativa, in cui puoi rispondere ad annunci per decorare archi, chiacchierare con la prima dama di corte e farti riprendere da un nano soldato perchè sei in un posto che è proibito...
L'unica cosa che non mi piace molto della role è che molti utilizzano un linguaggio che pure Dante è più comprensibile...io mi attengo a descrivere molto. Per il resto, scrivo come al solito. E devo ammettere che fare un gioco si ruolo è quasi come un'esercitazione, come scrivere una storia in balia di eventi non controllabili, perchè chiunqua puo' decidere come andrà a finire, non l'autore.
Insomma, GDR, I <3 U!!

martedì 19 luglio 2011

Pioggia...



...tra le montagne e i boschi. Freddo e umido. Ma non puo' piovere per sempre. E poi, questo tempo a me un po' piace, anche se significa passare il pomeriggio a giocare a poker. L'unica cosa è che adesso che mi sono tagliata i capelli come un ragazzo ho un po' freddo alle orecchie...ma chi se ne frega, onestamente.

venerdì 15 luglio 2011

Catastrofi naturali

A dir la verità, la cosa comincia a partire da martedì. D'un tratto comincia a fare un po' fresco, e piove tutta la notte. La mattina dopo, la pioggia è finita, e il cielo comincia a rasserenarsi. Ma io e i miei dobbiamo partire, tornare in Italia e passare le prossime due settimane da mia sorella in Piemonte. Durante il viaggio, ci accorgiamo che stiamo seguendo le nuvole nere all'orizzonte, probabilmente il temporale della notte. Comincia a piovere, e fin qui tutto normale.
Tutto si complica durante una sosta a Gap. D'un tratto, il cielo diventa nero, e comincia a grandinare. Grandinare forte. Mai vista grandine del genere. Quando la cosa si calma, ricominciamo a viaggiare. Ma stiamo seguendo le nuvole, e la grandine riprende, seguita da una pioggia che sembra che sul parabrezza della macchina stanno gettando secchiate d'acqua.
Passata la frontiera, ci sono solo un po' di nuvole. Telefono a mia sorella. Tutto bene, ci sono solo nuvole e vento, e qualche goccia di pioggia. Il viaggio continua. E, passata la bella Susa, comincia la catastrofe. Pioggia, peggio che dopo Gap. Siamo costretti a fermarci vicino ad un bar. Esco dalla macchina. In due minuti, finisco completamente bagnata e le ballerine in tela bianca nuovissime...beh, potete immaginare lo stato in cui sono. Arriviamo al bar che sembriamo naufragati. Chiamiamo mia sorella, che c'informa che c'è stato una specie di tornado, non c'è più elettricità e ci sono degli alberi spezzati dappertutto.
Il resto del viaggio, soprattutto a Torino, è un attraversare di pozze d'acqua continuo e strade intasate. Quando finalmente arriviamo a Biella, ci accorgiamo che la via per arrivare al villaggio è bloccata perchè degli alberi sono caduti su una macchina. Nessuna vittima, per fortuna. Ma la fine del percorso la passiamo per una strada complicata attraverso i villaggi e i boschi, dove ci sono numerosi alberi letteralmente sradicati. Passiamo la serata a lume di candela. I fili elettrici sono stati tranciati da una parte all'altra del villaggio.
Ora io mi chiedo: le prime due volte che sono stata qui c'è stata una tempesta. L'anno scorso, un terremoto. Quest'anno, una tromba d'aria. Saro' io che attiro le catastrofi naturali??????????? 

lunedì 11 luglio 2011

L'uomo di Neandertal VIVE!



Quando ero piccola e guardavo documentari sull'uomo preistorico, c'era sempre una punta di tristezza quando si parlava dell'uomo di Neandertal. Mi faceva sempre una pena tremenda pensare a quella razza che si era estinta misteriosamente. Quanta sofferenza avevano sperimentato i suoi superstiti quando avevano capito che per loro era la fine? Che tutto cio' che loro e i loro antenati avevano fatto era stato inutile? Loro avevano sperimentato sulla loro pelle cosa vuol dire estinguersi.
Ma all'inizio dell'anno, usci' in Francia un film, Ao-Le dernier Néandertal (Ao-L'ultimo Neandertal). Quando vidi il servizio in tv, imparai che recenti ricerche avevano rivelato che, in realtà, nel nostro patrimonio genetico ci sono tracce di quello dell'uomo di Neandertal. So che è ridicolo, ma mi sono commossa. Le nostre due razze si sono mescolate. Un giorno, due esseri hanno superato quel muro che rappresentavano le loro differenze fisiche e linguistiche e si sono uniti. Quindi, non è stato tutto invano. In noi, l'uomo di Neandertal continua a vivere, anche se non si vede. Ma c'è. Ed è questo il significato del film e della storia di Ao, la lotta perchè la propria razza non si estingua per sempre.
Ma è anche giusta la didascalia del film alla fine:
"Noi, uomini sapiens sapiens, siamo l'ultima razza esistente del genere umano. Per quanto tempo ancora?"

giovedì 7 luglio 2011

Magasiner...

Martedi': io e i miei andiamo in un supermercato per farci i panini. Ma appena entriamo, esclamo: "Libri!"
Risultato: sei libri comprati, tra cui, per me, Imhotep, l'inventeur de l'éternité di Christian Jacq.

Mercoledi': visita alla Fnac e a Sauramps di Montpellier. Ok, stavolta l'abbiamo cercata, sono due tra le più grandi librerie. Dodici libri, tra cui  L'enfant de sable di Tahar Ben Jelloun (in italiano Creatura di sabbia) e Québec, capitale de la Nouvelle-France 1608-1760, un bellissimo libro sul Canada Francese nel XVII secolo di Dominique Litalien.

Oggi, giovedi': io e mia nipote andiamo a comprare un paio di scarpe. Ma tutti i negozi chiudono alle sette tranne...la libreria. Cosi', torniamo a casa non con un paio di scarpe, ma con otto libri. Io ho preso La ballade de l'impossible di Haruki Murakami (il bellissimo titolo francese di Norwegian Wood) e La proie di Michael Crichton (Preda).

La libreria appena aggiunta in camera mia è già occupata... 

martedì 5 luglio 2011

Ossesione per il fantasy: il ritorno

Qualche settimana fa, insieme ai miei ho rivisto la trilogia del Signore degli Anelli, tutti di seguito. Ed è bastato questo per far ritornare una mia vacchia ossessione: il fantasy. 
Con il fantasy ho sempre avuto un rapporto particolare: ho cominciato a leggere Harry Potter a otto anni, e possiamo dire che fino a quindici anni ho letto solo ed esclusivamente libri fantastici: oltre alla Rowling, Cristopher Paolini, Tolkien, Licia Troisi... Se oggi leggo qualcosa di fantastico, è per me un momento bellissimo, di puro relax, un dolce ritorno alla origini. Ho sempre amato l'idea di un altro mondo popolato da creature soprannaturali, strane e a volte pericolose. E se ci sono dei personaggi fantastici che ho sempre amato in particolare, quelli sono gli elfi. C'è stato un periodo in cui li disegnavo dappertutto, sul diario, sulla scrivania, sul legno del mio letto... 
E con la visione del Signore degli Anelli mi è tornata anche questa ossessione. Che coincide con la prima storia che provai a scrivere, quasi cinque anni fa. Fu la prima volta che scrissi qualcosa pensando di mandarlo ad una casa editrice. Ma la abbandonai al sesto capitolo. Credo sia stato per l'impatto con il mondo del liceo, che per me è stato come la fine di un lungo periodo di pace. A volte riprendo il vecchio quaderno rosso in cui scrivevo quella storia e ne leggo dei pezzi. Mi accorgo che il mio stile è completamente cambiato, e penso: "Dovrei provare a riscriverla". E ieri ho acceso il computer e stavo per farlo. Ho scritto una sola frase. L'ho riletta. E l'ho cancellata. 
Ma quell'ossessione rimane. Ho messo come immagine del mio profilo facebook un'elfa...cerco le copertine dei libri di Terry Brooks e le guardo estasiata...e penso a un nome che andrebbe molto meglio di quello di prima per la protagonista della mia storia...



sabato 2 luglio 2011

Non c'è niente di meglio...

...che svegliarsi con una gattona che ti fa le fusa accanto. Che fare colazione con i veri croissant e panini al cioccolato appena sfornati dalla pasticciera accanto. Che mangiare come antipasto paté sulla baguette. Che giocare a Trivial Pursuit Storia della Francia con mia nipote tutto il pomeriggio. Che guardare insieme a tutti un film francese la sera. E infine leggere prima di andare a dormire un romanzo giallo di Frank Tallis trovato nell'enorme biblioteca di mia sorella (che insieme al maxischermo di un metro e trendadue centimetri di larghezza si trova in camera mia).
Che vita!

giovedì 30 giugno 2011

Voyage

Voglia di viaggiare...ti prende all'improvviso, fissando una foto. Un piccolo dettaglio la scatena. E' come quando la nostalgia ti invade l'animo...la nostalgia dei viaggi passati. Ti manca l'eccitazione della partenza, quel misto di euforia e tristezza perché chi viaggia lascia sempre qualcuno dietro di se', anche se per poco tempo. La sensazione du buttarsi nel mare dell'avventura quando fai il check-in all'aeroporto o controllano la carta d'identità e il biglietto prima di entrare dentro a una nave, ti volti un'ultima volta verso i tuoi e li saluti con la mano, sorridendo. E poi gli incontri inattesi, le conversazioni, i profumi e i colori diversi. Le notti insonni per la temperatura gelida, oppure i sonni di pietra per una notte di baldoria. E il momento più bello e solitario, fumando una sigaretta nella notte cupa, con il rumore dei motori nelle orecchie, il profumo di salsedine nel naso. Tu, sola, con la tua sigaretta, a pensare le più profonde parole...
Partirei lontano, verso nord, in paesi in cui la notte dura mesi e si puo' vedere l'aurora boreale. Oppure
 a ovest, in grandi città dove la gente parla francese con un accento particolare e antico, dove se pronunci la parola "e-mail" ti dicono che la parola giusta è "curriel"...

...pero' è bello tornare in Francia.

giovedì 16 giugno 2011

J'ai tué ma mère 2

Questo post avrei dovuto scriverlo un mese fa. Ma che dire, il mese di maggio in seconda liceo è più infernale del solito, perché i professori  spiegano fino agli ultimi giorni di scuola. E quindi, solo ora vi posto la mia recensione di J'ai tué ma mère.

Ho scoperto Xavier Dolan l'anno scorso, quando, sul canale francofono TV5, vidi la cerimonia dei Jutra, gli Oscar del Quebec. Quello che più mi attirò fu il fatto che aveva appena compiuto vent'anni e aveva già diretto il suo primo film, che stava vincendo una valanga di Jutra.
Il film s'intitolava J'ai tué ma mère (Ho ucciso mia madre), e raccontava il rapporto conflittuale tra un ragazzo di sedici anni e sua madre.Cercai su internet se mai un giorno sarebbe uscito in Italia, ma la cosa era impossibile. Così era anche per il secondo film di Dolan, Les amoures immaginaires (Gli amori immaginari).  Rassegnata, pensai che magari avrei potuto comprare il DVD in Francia, dove i film erano usciti.
Quindi, quando ho visto che su TV5 trasmettevano il film, potete immaginare i miei salti di gioia.
J'ai tué ma mère non un film che, a mio parere,piace ai genitori. Prendo come esempio i miei: mio padre se n'è andato dopo venti minuti dicendo che quell'adolescente era 'insopportabile'. 
Io, invece, ho sentito questo film quasi 'mio'. E' incredibile, perché mette in scena proprio quello che io a volte ho sentito o immaginato con i miei. Quando, durante un litigio, Hubert, il protagonista, immagina di prendere dei piatti e di scagliarli con violenza a terra. Quando si sente come una vetrina infranta perché i suoi lo mandano in collegio. Questa rabbia, questa violenza repressa, propria credo di molti adolescenti, Xavier Dolan l'ha messa in immagine con un'abilità incredibile. Mi chiedo come abbia fatto. Forse è perché ha scritto la sceneggiatura a diciassette anni. Forse perché è della mia stessa generazione, ha due anni e mezzo più di me.
In ogni caso, il film è molto realistico. E mi ricorda alcuni elementi della Nouvelle Vague: all'inizio, Hubert dice ad un'insegnate che sua madre è morta. Quando viene a saperlo, lei entra in classe e lo sgrida davanti a tutti. Esattamente come nei 400 colpi di François Truffaut.
Colori, citazioni, parole poetiche fanno di questo film un bell'esempio della nuova generazione di registi emergenti. E speriamo che un giorno una qualche distribuzione italiana si accorga di Xavier Dolan.

martedì 17 maggio 2011

J'ai tué ma mère



Giovedì, finalmente, dopo più di un anno di attesa, vedrò questo film del Québec...premio alla Quinzaine des réalisateurs 2009. YEAH!!!

giovedì 7 aprile 2011

29 MARZO 2011

Per tutta la giornata, ho un pensiero fisso in testa: oggi c'è lo spettacolo. Passo il pomeriggio a truccarmi è struccarmi, finché non trovo il make-up buono. Mentre i miei non ci sono, fumo una sigaretta. Sono nervosissima. Quando tornano, mi dicono che sono fortunata: hanno trovato un posto in platea, a buona distanza dal palco.
'Uff '. Con uno spettacolo del genere, temevo che fossero stati tutti presi.
Mi piastro con cura i capelli (oggi non ne ho voglia dei boccoli), mi vesto in modo elegante ma un po' originale: un vestito grigio, collant viola, converse nere. Una collana di pietre, un braccialetto con le conchiglie, in un orecchio il percing e nell'altro un pendente a forma di scheletro fosforescente. Trucco: mascara e lucidalabbra. Niente di più. Controllo e ricontrollo la borsa, ci metto anche la macchina fotografica. Non si sa mai. E il cuore mi batte a mille quando penso a con chi voglio farmi la foto.
A teatro c'è il mondo. Anche il preside, che mentre fumo nervosamente un'ultima sigaretta, mi avvicina e mi fa i complimenti per le letture del centocinquantennio. Io dico: "Ehm...grazie!" e arrossisco.
Mi siedo giusto in tempo. Non appena il sipario si apre, sono catapultata in un mondo forte, brutale, in cui i pesonaggi e tutte le loro certezze sono distrutti. La storia de "La Ciociara" di Moravia. Ci sono stati vari momenti durante i quali volevo piangere talmente ero disperata come Cesira e Rosetta, applaudire ai discorsi di Michele, e alla fine ammetto che qualche lacrima l'ho versata, quando, soli sulla scena, c'erano Cesira, ormai anziana e abbandonata e il fantasma/ricordo di Michele, sporco di sangue come quando è stato ucciso dai tedeschi.
Dopo vari minuti durante i quali non smetto di applaudire e di dire "BRAVI!", esco. Ho il cuore in gola, ma tento di superare la timidezza. Chiedo all'entrata dove devo andare per complimentarmi con gli attori. Ma penso soprattutto a...oddio, ho il cuore a mille!!!!!!!!
Mi indicano il luogo, e mi dirigo lì insieme ad una coppia. Apriamo una porta e ci ritroviamo sul palco. Proprio in quel momento passa l'attore che interpreta Michele, Daniele Russo. Gli chiediamo se può farci l'autografo e lui dice di si, molto gentilmente. Non appena mi vede, esclama: "Caspita, sei proprio emozionata!"
Solo in quel momento mi accorgo che ho la faccia in fiamme e tremo come un budino.
"Ehm...si, è stato davvero duro..."
E arrossisco ancora di più.
Ma quando lui se n'è andato salutandoci e vedo chi sta uscendo ora dal palco, mi si secca la gola. E' lei! Donatella Finocchiaro!!!
E' stata anche lei veramente gentile. Mi ha fatto l'autografo sul CIAK che avevo portato e ho fatto pure una foto insieme a lei. Ha davvero un bell'accento del sud. E devo dire che ho fatto fatica a non pensare che ultimamente ha recitato accanto a Carlo Verdone ed è stata diretta da Marco Bellocchio. Oddio!!!!!
E poi, ho avuto anche la firma di Rino di Martino, che interpretava Tommasino, e Martina Galletta, nel ruolo di Rosetta (bravissima!!!). Quest'ultima cosa davanti a Daniele Russo, che, guardando l'articolo del CIAK sulla Ciociara, continuava a ripetere che era bello vedere persone così emozionate per uno spettacolo. Alla fine, dopo aver salutato tutti, e fatto ancora i complimeti, me ne sono tornata dai miei con un sorriso che per poco non mi si spaccava la mascella.
Oddio!!!! Ho incontrato e stretto la mano a dei veri attori!!!

sabato 19 marzo 2011

Cattedrali...

Ho notato che, da un po', se vedo un libro nella cui vicenda c'entra una cattedrale, lo voglio. E' come per I Pilastri della Terra. Solo che, ora, questa voglia di leggere libri sulle cattedrali mi è presa anche con La Cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones e Il Diavolo nella Cattedrale di Franz Shatzing. Il primo lo ha comprato mio padre qualche giorno fa, quando in libreria abbiamo fatto una 'strage' di libri (cioè abbiamo acquistato  insieme tutto ciò che ci è capitato sotto mano), il secondo mi sa che lo prendo io il giorno in cui ho un altro raptus da compratrice compulsiva di libri.   Forse perché le cattedrali, anche nella vita, mi affascinano. E' una di quelle cose che mi lasciano sempre a bocca aperta. Sono così alte, imponenti, ma al tempo stesso emanano un senso di leggerezza e perfezione pazzesco. Credo che la prima che ho visto è stata quella di Strasburgo, a dodici anni, in gita. Per tre volte mi sono fermata e con lo sguardo l'ho percorsa dal basso verso l'alto a bocca aperta. Mi sono sentita piccola piccola, stupita che al mondo potesse esistere un esempio tale di bellezza. E all'interno, le cose più grandiose erano lo spazio, i vetri, e soprattutto il rosone. I rosoni sono come un grande occhio dai mille colori che osserva in perpetuo le persone che gli passano davanti. Mi ricordo che ad un certo punto mi sono seduta e ho avvertito un grande senso di pace. Non sono credente, ma ho sempre amato la calma e la luce soffusa delle chiese. Sembra sempre che, in quel luogo, nulla di grave potrà mai accadere.
L'ultima che ho visto è stata quella di Exeter, in Inghilterra. Mio padre me ne aveva parlato spesso, e ciò che più mi è piaciuto sono stati tutte quelle centinaia di personaggi scolpiti sulla facciata. Uomini, donne, animali, tutti con un volto, un atteggiamento, un vestito diverso. Se avessi potuto, credo che li avrei fotografati uno a uno. Invece, mi sono dovuta accontentare di un cavaliere templare con un cagnolino ai piedi e un angelo. E all'interno, immaginatevi la mia faccia quando ho visto La Madonna della Seggiola di Raffaello, il mio pittore preferito! Sarò rimasta almeno dieci minuti a osservarla nell'atto così dolce e materno di abbracciare il Bambino.
Le cattedrali che vorrei vedere ora sono Notre Dame e Saint-Denis a Parigi, e poi quella di Salisbury, che ha ispirato a Ken Follett quella di Kingsbridge nei Pilastri della Terra. Adoro il turismo letterario!

martedì 15 marzo 2011

Gatti per la strada

A volte mi chiedo se in una vita precedente sono stata una sacerdotessa della dea Bastet. Altrimenti non riesco proprio a spiegarmi l'effetto che faccio su tutti i gatti che incontro.
Sabato sera, tornando da mia nonna, sulla mia stessa strada vedo un gatto. A pelo corto, bianco a macchie grigie e grasso. Aveva la testa piccola piccola e un corpo enorme.
Come al solito quando vedo qualunque animale (li amo troppo), mi chino e provo a farmi annusare una mano. Loro lo vedono sempre di buon occhio, è il primo gesto per farsi accettare. La reazione però mi lascia basita. Infatti, la gatta, perché mi sono appena accorta che è una femmina, comincia a strusciarsi contro la mia mano felice, facendo le fusa e miagolando. Io comincio ad accarezzarla. Però dopo un po', mi alzo per andare da mia nonna. Le dico: "Ciao."
Ebbene, non ho fatto due passi che me la ritrovo fra le gambe a strusciarsi sulle mie scarpe. La situazione precipita quando mi chino e lei mi balza letteralmente fra le braccia. E intanto io comincio a parlarle:
"No...ma...guarda che non posso portarti a casa...ne ho già quattro di gatti...dai...smettila...ma si, sei carina, ma io non posso portarti con me..."
La cosa continua così per parecchi minuti, con io che metto la gatta per terra, continuo a camminare, lei che mi si mette fra i piedi e mi balza in braccio e poi le parlo. E un anziano signore di passaggio si ferma a guardare questa ridicola scena.
Alla fine, nel momento in cui finisce il marciapiede e devo attraversare la strada, finalmente la gatta non mi segue più, ma mi guarda con un po' di tristezza negli occhi. E ho una stretta al cuore.
Non lo so proprio perché faccio questo effetto ai gatti. Ogni volta che ne incontro uno, non mi si stacca più. Ma dopotuto, anch'io sento una grande affinità con questi magnifici felini...
"Dio ha creato il gatto perché l'uomo potesse accarezzare una piccola tigre."
                                                                                                      Richelieu

A proposito di gatti, sto leggendo questo libro:

Questo libro mi ricorderà Plymouth, dove la storia, vera, è avvenuta e dove ho trascorso cinque fantastiche
settimane un anno e mezzo fa...ne parlerò quando lo avrò finito. 

lunedì 7 marzo 2011

Una stufa ti cambierà la vita!

Prima, a casa mia, avevamo una stufa piccola, in ferro, che non riscaldava più di uno spazio di cinquanta centimetri. Una settimana fa, finalmente, ne abbiamo comprata una grande, con due fasce di quadrati in ceramica grigi e un vetro che ti fa ammirare il fascino misterioso del fuoco che consuma lentamente il legno. E che dire, la mia vita è cambiata.

PRIMA DELLA NUOVA STUFA:

Verso le 6:30-7 del mattino, quando mi sveglio, temperatura ambiente di 12-13 gradi. Il mio braccio è aggredito dal freddo. Inutile dire che lo rimetto in fretta sotto le coperte nel calore dello scaldasonno e rimango mezzora a chiedermi se uscire o no. Quando torno a casa da scuola, papa' accende la stufa. Dopo molte fatiche, riesce a far partire il fuoco. A sera, temperatura in camera di 14 gradi. Ma io intanto mi sono rifugiata per studiare nel mio letto, dove ho acceso lo scaldasonno al massimo. Trascorro quindi il mio pomeriggio a letto.

DOPO LA NUOVA STUFA:

Alle 6:30-7 del mattino, temperatura ambiente di 16-17 gradi. Niente umidità assassina. Quindi scendo prima a fare colazione e non arrivo in ritardo a scuola. Il pomeriggio e la sera si arriva anche a 18 gradi. Quindi lo scaldasonno rimane spento (= meno consumo di elettricità), e non sono più costretta ad imbaccuccarmi: giro per casa in maglietta a maniche lunghe.
Ma il record è stato stabilito ieri notte:


Io amo la mia stufa!!! :)

So che c'è un po' di folle in questo post. Sarà che ultimamente sto attraversando una fase di inquietante ottimismo... :D

sabato 5 marzo 2011

giovedì 3 marzo 2011

Divertente...

...sto scrivendo questo post dallo scassatissimo computer di scuola aspettando di andare ad un seminario sulla biometria (chi sa cosa sia me lo dica). La prospettiva è noiosa, ma la vita è fatta così. Ci si diverte come si può... ;D
Au revoir!!!

martedì 1 marzo 2011

Necrofilia

Non c'è niente da fare. L'essere umano è necrofilo.
Prima c'era Sarah, ora c'è Yara. E già la t.v si è appropriata del caso. Yara è stata trovata solo qualche giorno fa, ci sono pochi indizzi, non si sa bene cosa sia successo. Ma ieri mattina c'era una trasmissione tutta sul suo caso. E una piccola folla che guardava la vetrina dove erano esposte le televisioni. Persone non proprio interessate a quanti pollici fosse grande quello schermo, ma piuttosto a lei, alla sua morte, a quelle sei coltellate.
E Sarah? Lei non fa più notizia. Solo cinque righe sul giornale. Perché l'avido pubblico di necrofili si è già saziato della sua morte, della violenza che ha subito. Ora, si nutrirà del corpo straziato di Yara per mesi e mesi, ignorando le notizie politiche di uno Stato che va allo sfascio e i martiri di paesi non così lontani da noi che combattono contro la tirannide.
Ma perché si fa questo? Perché, come al mercato, si espongono questi fatti al pubblico ingordo di necrofili?
Forse perché anche questo arrangia il nostro governo. Distogliere l'attenzione del pubblico da processi, scandali e leghisti che non riconoscono la nostra Storia per concentrarla sull'omicidio di una ragazzina di tredici anni. E' vergognoso.
Ma la folla tace.

domenica 27 febbraio 2011

Chi tifo agli Oscar

MIGLIO FILM


MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA



 
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA


MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA


MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Aaron Sorkin per The Social Network.

Vedremo, stanotte. That's Big Night!



martedì 22 febbraio 2011

Black Swan

Nel momento in cui scrivo, sto tremando e ho un principio di mal di testa. Ho appena visto Black Swan. Lo chiamo con il suo titolo originale perché penso che renda molto più l'anima del film piuttosto che la sua traduzione italiana, Il Cigno Nero.
La storia è semplice: due ballerine si disputano il ruolo del Cigno Bianco e del Cigno Nero nel balletto Il Lago dei Cigni. Sembrerebbe un film su gelosia e competizione, e infatti in parte lo è. Ma Black Swan è soprattutto un film dell'orrore, che ti trasporta in un torbido e angosciante universo in cui alla fine ci si chiede cosa sia vero e cosa sia falso, un universo fatto di graffi, droga, allucinazioni, inquietanti visioni che ti fanno chiudere gli occhi, stringere convulsamente il bracciolo della poltrona e pensare: "Oddeo...non voglio guardare!". Si arriva persino al sadismo, perché ciò che si fa Nina, la protagonista interpretata da una Nathalie Portman (speriamo) da Oscar, alla fine è come se lo sentissimo noi sulla nostra pelle.
Il Thomas Leroy di Vincent Cassel, perfetto come sempre, è uno di quei personaggi che uno ha voglia di prendere a sberle una scena no e due si, ma al tempo stesso è affascinante. Ancora un ruolo da bad guy per l'attore francese, che sarà nel nuovo film di David Cronenberg.
Gli oggetti che più mi hanno fatto paura? Oltre alle piume nere, gli specchi. Non avevo mai provato tanta angoscia nel vedere uno specchio in un film da quando avevo visto Donnie Darko.
E quando esci dal cinema e vai per la strada piena di suoni e traffico, con la sensazione di aver ricevuto un pugno allo stomaco di cento e otto minuti, ti ritrovi confuso, stordito. Ma hai voglia di applaudire.
E di una camomilla.

sabato 19 febbraio 2011

sabato 5 febbraio 2011

I Pilastri della Terra

Questo post è diviso in due parti. Infatti, nella stessa settimana, ho finito il libro di Ken Follett e ho visto l'omonima serie TV dei Pilastri della Terra.

LIBRO:
Il libro ti cattura fin dalla prima frase.
"I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione."
E tu cominci, e non ne esci più. Per 1030 pagine. Assisti alle vite di tutti i protagonisti per cinquant'anni, soffri e ridi con loro, sei partecipe dei loro dolori e dei loro amori.
Philip mi è piaciuto tantissimo! E' l'unico personaggio veramente sincero per tutta la trama, anche se a volte mi ha fatto incazzare, come quando fa rinchiudere Jack perché vuole impedire il matrimonio tra Aliena e Alfred. Jack, poi, è un genio.
Ma William l'ho destato, insieme a Peter di Wareham e il vescovo Waleran. E qui sta il sadismo di Ken Follett. I personaggi che il lettore detesta li fa durare quasi fino all'ultima pagina. Ma poi, quando spariscono, ne sei quasi più felice. Veramente, è un libro che consiglio a tutti!!! E poi, è anche una lezione di storia, ma non noiosa. Da questo punto di vista mi ha fatto piacere anche perché quel periodo, l'Anarchia, non lo si studia mai: ho cercato sul mio libro di storia, e c'era un paragrafo di dieci righe. Dieci righe per un cinquantennio. Non c'erano neanche le cause.


SERIE TV:
Insieme ai miei, l'ho messo verso le nove di sera con l'intenzione di guardare il primo episodio, di quasi due ore. Ma alla fine ce lo siamo guardato tutto d'un fiato, fino alle cinque del mattino.
Non appena sono cominciati i titoli di testa, ho cominciato a biascicare "Che bello...bello!!" E ovviamente mamma e papa' hanno cominciato a dire che se non la smettevo mi imbavagliavano.
Ovviamente, ci sono delle differenze, oltre a cose che col libro non hanno niente, ma proprio NIENTE a che vedere. La più grossa è stata la morte di Jack nel quarto episodio. E poi, la sua 'risurrezione' alla fine dello stesso episodio. A quel punto il primo disco era finito, ed era già l'una. Io ero sconvolta. Mi chiedevo: "E ora cosa cavolo succede???"
Mi sono alzata, ho guardato i miei come per dire 'Scusate, ma io devo continuare', e ho messo il secondo disco. E via per altre quattro ore.
Ma proprio queste differenze fanno il bello della serie TV. Penso che le abbiano messe proprio perché, dovendo adattare il testo, alcune  cose avrebbero rischiato di annoiare lo spettatore che il libro non l'ha mai neanche visto. Quindi, sono scusabili.
Quello che però mi ha più deluso è che hanno tagliato tutta la parte tra il 1170 e il 1176, che dal punto di vista storico mi ha interessato di più. La vicenda è tutta incentrata su Thomas Becket e il suo litigio con il re Enrico II.
Gli interpreti per il resto sono bravissimi, Hailey Atwell si è davvero meritata la sua nomination ai Golden Globe!!

Alla prossima!

giovedì 27 gennaio 2011

A questo livello

Volevo solo chiedervi se vi piace il nuovo design del blog... Io mi sento soddisfatta...
E poi, ho passato il provino!! Stasera, faccio l'ultimo, per il ruolo della protagonista. Oddeo!!! Sono in ansia! Non ero mai arrivata a questi livelli. Sono felicissima di esserci arrivata. Tutte le persone che sanno che ho fatto un provino mi dicono: "Grande, sarai la Giulietta di Shakespeare!"
Ma io non mi faccio illusioni. Se riesco, sarebbe fantastico, ma preferisco non pensarci e non immaginarlo. Mi conosco. So che, se ci tengo troppo e poi non sono scelta, la delusione sarebbe troppo grande. E quindi...come andrà, andrà. Ma mi dico da sola quello che si dice in questi casi: MERDA!!! 

sabato 22 gennaio 2011

Fuga e libertà

A volte, vorrei fuggire, lasciare in qualche angolo di una strada il mio zaino rosso e camminare fino ad uscire dalla città, darmi alla macchia, consumare le suole delle mie converse. Spegnere il cellulare, essere irreperibile.
Uscire dal mondo. Stare sola. Non parlare per giorni e giorni. Non essere più una pedina consumatrice, non essere più in questa società di merda. Vagabondare. Andare da nonna un sabato, dirle "Ciao, esco con gli amici", e non farmi più vedere per un anno o due.

La gente parla sempre di libertà, libertà di vivere in un certo modo, senza essere comandati a bacchetta. Naturalmente, più vivi in un certo modo meno ti sembra libertà. Io? Beh, posso cambiare nel corso della giornata. Mi sveglio e sono una persona, e quando vado a dormire so per certo che sono un altro. E' come avere ieri, oggi e domani, tutti nella stessa stanza. Non si può dire quello che accadrà.
                                                                           Richard Gere in "Io non sono qui" di Todd Haynes

Oggi, ho il mio primo vero provino. Col cavolo!

martedì 18 gennaio 2011

Golden Globe 2011

Ogni anno, ci sono certi appuntamenti che mi emozionano e mi danno un buon motivo per svegliarmi prima delle solite 7 e 10. Tra questi ci sono i Golden Globe. E poi, gli Oscar. Mi interessano soprattutto le categorie sul cinema. Ma quest'anno c'era un'eccezione, visto che The Pacific (che la settimana scorsa ho guardato per la seconda volta) era nominato come miglior film o miniserie TV.

Per il cinema: meritatissimi i premi andati a The Social Network. Ok, mi sono persa il film al cinema, ma lo dico perché non solo la storia mi piace (Facebook, ormai, è nelle nostre vite), ma anche perché David Fincher è uno di quei registi che mi fa perdere la testa. Qualche tempo fa ho avuto il coraggio di guardare Seven. Traumatico.
Per il miglior attore, io tifavo per Jesse Eisenberg...ma Colin Firth è un bravo attore.
Miglior attrice tutto ok, Natalie Portman mi piace da quando ero piccola e i miei fratelli mi avevano portata a vedere Star War. E sta pure con un francese, il che le da un punto in più! ;D Ovviamente scherzo...
Per quel che riguarda migliore attore e migliore attrice non protagonisti, vinti da Christian Bale e Melissa Leo The Fighter, sono un po' indecisa...i film sulla boxe, a parte Cinderella Man e Million Dollar Baby, mi hanno sempre inspirato diffidenza...sarà per tutto quel sangue e quella violenza...
Per il miglior attore in una commedia io tifavo Johnny, Johnny Depp e ancora Johnny Depp!!! E invece, ha vinto Paul Giamatti. :(
Per il miglior film, invece, mi sarebbe piaciuto che vincesse Il Concerto o Io Sono l'Amore, ma mi sa che In un Mondo Migliore è uno di quei film che ai premi per miglior film straniero farà strage. Ma non si sa mai! Guardate l'anno scorso agli Oscar. Tutti cerdevano che avrebbe vinto Il profeta, e invece fu Il Segreto nei Suoi Occhi, del quale in Italia almeno nessuno aveva mai sentito parlare...

E ora arriviamo all'unica categoria TV sulla quale ho qualcosa da dire. Secondo me, già nelle nomination The Pacific si meritava qualcosa di più. Non dico che sia la miglior miniserie che sia mai stata fatta, però gli sattori hanno fatto davvero un gran lavoro!!! E' un vero peccato, insomma. Ma provo a consolarmi pensando che il regista di Carlos è Olivier Assayas...quello di Paris, Je T'Aime.

Finalmente sono riuscita a mettere una foto in modo decente! :)




martedì 11 gennaio 2011

Sadici scrittori

Alla fine, cos'è un personaggio? E' una persona che uno scrittore/sceneggiatore s'inventa, e alla quale fa subire eventi spesso spiacevoli così, perché l'ha deciso lui. Lo fa soffrire, descrive tutte le sue sofferenze, e in non tutte le storie la situazione iniziale si ristabilisce. Insomma uno scrittore è un sadico.
Guarda in Siddharta. Ok, alla fine lui raggiunge il Nirvana, ma ha comunque sofferto la fame, e si è sbagliato più volte di strada. Guarda poi Ken Follett nei Pilastri della Terra. Sono quasi a metà libro, ma ci sono state parecchie cose che mi hanno fatto incazzare. William Hamleigh è un maniaco che va fucilato sul campo. E non credo che sia finita. Ma comunque il libro mi piace alla grande :).
Tutto questo mi è venuto in mente pochi giorni fa, quando, nella storia che stavo scrivendo, ho avuto uno di quei lampi di ispirazione pazzeschi che ti vengono a volte sul momento, quando sei proprio dentro alla tua storia. Di punto in bianco ho fatto investire la protagonista. In poche battiture sulla tastiera.
Che sadici, gli scrittori...