lunedì 30 settembre 2013

Domani, alle 11, si comincia. Prima lezione. Guarda caso, proprio storia medievale. Poi, storia moderna. Finirò alle 13. Ma wow. Non vedo l'ora. Mi chiedo come sia una lezione. Mi chiedo tante cose. Soprattutto, una delle cose che mi piacciono di più è sapere che studierò cose che di solito si trascurano, tipo il basso medioevo, oppure i fenici e i cartaginesi, che si studiano solo quando si fanno le guerre puniche. Io mi chiedo: ma quando hanno cominciato a esistere in quanto civiltà? Com'erano organizzati come società? Cosa hanno fatto prima che i romani li sconfiggessero? Ecco, ora potrò sicuramente dare delle risposte a queste domande!
Oggi sono andata al'inaugurazione dell'anno accademico. Ci hanno fatto visitare le aule. Sono un po' piccole, ma alcune hanno una bella vista sulla zona di Sassari che c'è intorno. L'unica delusione è stato il laboratorio di archeologia...io m'immaginavo una grande stanza dalle pareti bianche, bene illuminata, con un grande tavolo bianco, con sopra dei reperti...invece sembra uno scantinato. Una stanzetta piccola piena di sacchi di plastica con dentro cocci di ceramica antichi (il che non mi dispiace, ma così facevano un po' pena...), semibuia e con due tavoli piccoli piccoli. Non proprio la mia idea, ma vabbeh, bisogna anche ricordare che non siamo a Roma o a Torino. Tutto sommato è stata una bella visita, mi ha dato ancora più voglia di cominciare. Il giorno migliore sarà il venerdì...ho solo un corso. Dalle 12 alle 13. Di lusso!!! XD
Ci hanno anche parlato un po' più dell'Erasmus. Purtroppo la mia università non ha contatti con quelle irlandesi, quindi ancora una volta ciao Irlanda. Un giorno o l'altro però spero proprio di andarci. Per il resto, da quel punto di vista lì, niente di più. Vi dirò com'è andata! :D
Ieri ho finito un libro, Mani nude di Paola Barbato. Non mi è piaciuto molto, e il finale mi ha fatto addirittura arrabbiare. Semplicemente, ha fatto si che la storia non avesse più senso, o almeno secondo me è così. Poi guardi le recensioni su Anobii e sono tutte entusiastiche tranne la mia. Anche L'inverno del mondo di Ken Follett mi sta piacendo meno di quello che mi aspettavo. Cioè, si, mi piace, ma per certi versi è troppo ''diplomatico'', avrei preferito che Ken Follett trattasse meno la parte spionistica della Seconda Guerra Mondiale. Non parla quasi dei campi di concentramento e per niente delle battaglie in Africa. Speriamo che il terzo libro, quando lo pubblicherà, sia meglio.
Ah, e ho cominciato a cucinare. Quando c'è stato il compleanno del mio ragazzo gli ho fatto due tipi di dolci al cocco. Da allora vanno a ruba! Mi è stato chiesto di farli, e me li hanno pure pagati! E ora ho pure un nuovo ordine! :) Sto scoprendo che, tutto sommato, fare dolci non è poi così male. Però dovrò variare un po', ne ho già visti altri al cioccolato e alle nocciole che mi piacerebbe provare a fare.
Ora è proprio tutto. Spero di potermi ricollegare tra poco, domani faccio la richiesta per utilizzare il wifi dell'università. A presto!! :D    

venerdì 27 settembre 2013

Un fine pomeriggio sull'autobus che mi sta portando all'allenamento. Tre vecchiette che parlano, e con la loro voce gracchiante e forte mi impediscono di concentrarmi sul libro che sto leggendo, L'inverno del mondo di Ken Follett. Parlano, e io non riesco a non ascoltare la loro conversazione, con un misto di disgusto e rabbia che mi fa venir voglia di chiamarle "vecchie streghe". Dicono che sono tutte e tre vedove, e stanno così bene, da sole. Meglio soli che in compagnia, dicono loro. I mariti non ci sono più a rompere, i figli sono abbastanza grandi da vivere per conto loro e le lasciano in pace, ma quanto si sta bene da soli. Sparlano di una loro amica che invece ha ancora il marito e la compiangono. I giovani? I giovani si mettono insieme solo per i soldi e per fare le corna. Eh, la società si sta degradando. Io rimango ad ascoltare e penso. Penso ai miei che stanno insieme da più di quarant'anni e non si lamentano di stare in compagnia, anzi, la mamma in questo è più dimostrativa, lascia papà solo quando è costretta perché uno di noi cinque si è fatto male e ha bisogno di aiuto o roba del genere, infatti tra fratelli ci scherziamo un po'. Papà lo è di meno, ma quando si lascia andare dice che di donne come la mamma ce ne sono poche. Non riesco a immaginarli separati. Credo che la rabbia mi sia venuta quando ho sentito quella cosa sui giovani. Penso a me stessa, e vedo quanto quelle cose siano false. Soldi? Entrambi non nuotiamo nell'oro, e abbiamo passioni che ci porteranno a fare lavori notoriamente da precari, questo se rimaniamo in italia, cosa che molto probabilmente non succederà. Quanto alle corna, abbiamo un'idea della fedeltà che rasenta la mania. Sono rimasta scioccata e agghiacciata da questa conversazione, imbarazzata per quelle vecchie. Mi sono chiesta perché abbiano scelto la vita coniugale e i figli se non li sopportano tanto. Mi sono chiesta se io vedo tutto rosa e fiori perché sono giovane. Poi, però, ho pensato ai miei e ho pensato che forse non hanno avuto la fortuna di vivere con qualcuno che gli volesse veramente bene. Io credo di averla. E' una di quelle cose di cui sono sicura al cento per cento, e non so neanche perché ma lo sento. Alla faccia di chi ama essere da solo, io sento che senza la persona che mi vuole bene per quello che sono la vita sarebbe molto meno bella...

sabato 21 settembre 2013

E il colpo di genio del giorno è...

...cadere in piena strada, presumibilmente prima inciampando nelle tue stesse gambe e poi trovando il vuoto del bordo del marciapiede, per infine ritrovarti urlando per la sorpresa a terra con la mano sinistra che brucia e il ginocchio sinistro che ti fa un male cane. Tutti i passanti ti fissano a occhi spalancati e l'unica persona che si muove è un signore anziano che ti raccoglie con il cucchiaino e ti chiede se va tutto bene. Al che tu dici: "Si, si! Va tutto bene", ringrazi e te ne vai. Un'ora dopo, ai giardini, ti alzi la gamba dei jeans e vedi che il tuo ginocchio, che ti fa sempre più male, è sbucciato e gonfio. Per il momento non è molto cambiato, sta solo assumendo una colorazione vagamente bluastra e fa malissimo. Spero solo che non sia nulla di grave, ma non penso, zoppico solo un po'.
Che dire...sono geniale! Non mi faccio male giocando a rugby ma me ne faccio da sola andando in libreria per comprare un libro che poi scopro non possono vendermi perché si trova ancora nelle scatole appena arrivate!

venerdì 20 settembre 2013

Vi è mai capitato di affezionarvi ad una persona di modo che, quando non la vedi, anche per poco, stai male? Stai tutto il tempo a contare i secondi, a immaginare come sarà quando la rivedrai, a pensare che potreste fare questo e quello. Poi magari succede che poi è impossibile vedersi e allora reagisci nel modo più inaspettato, non sai perché ma ti ritrovi a piangere come una fontana e non c'è nulla che riesca a calmarti. E quando c'è, allora quelli sono momenti in cui ti senti completa, e tutto è possibile.
Non pensavo che mi sarebbe mai successo. Non pensavo che mi sarei mai potuta affezionare ad una persona tanto da star male. Pensavo che fosse roba da film, oppure da persone esagerate e troppo sentimentali. E invece a me, il non romanticismo in assoluto, è capitato. Sono esagerata? Non lo so. Ma così è. E, nonostante siano passati quasi otto mesi, non mi passa neanche un po'.

mercoledì 18 settembre 2013

Com'è andata?

Semplicemente, è stato massacrante, ma mi ha fatto bene. In sintesi: cinque giri di corsa intorno al campo, dieci flessioni, due tipi di esercizi di passaggio della palla, due tipi di esercizi di tecniche di placcaggio, tre sessioni di straching (ok, quest'ultima parola l'ho scritta in modo terribile). Il tutto per un'ora e mezzo. Da ieri ho l'acido lattico a go go, ma sapete una cosa? Ne sono felice. Non facevo così tanto movimento da tempo, e ne sentivo la mancanza. Che poi, detto da me, la sedentarizzazione in persona, è una cosa strana. Però se uno sport mi piace, lo pratico con molta soddisfazione. Le ragazze della squadra sono simpatiche, non le ho ancora conosciute tutte e io sono un po' timida, ma sono sicura che dai prossimi allenamenti starò meglio. E il bello è che ho conosciuto un'altra ragazza che frequenta Beni Culturali, anche lei fa la specialistica però a differenza del ragazzo di cui vi ho parlato qualche post fa, che tra l'altro ho scoperto essere il nostro allenatore in persona, è, come me, una medievalista!! E quindi mi ha anche detto che da poco hanno aperto una campagna di scavi aperti a tutti qui vicino a Sassari...se posso penso di partecipare per due settime, ma dopo questo lunedì, perché ho il test di valutazione delle conoscenze all'università. Comunque, vi farò sapere.
Sono sempre più sorpresa del modo in cui la mia vita stia evolvendo. Mi si stanno mettendo davanti parecchie opportunità, e tutto va avanti così velocemente!! E' incredibile.
Per il resto, ieri ho visto un documentario su Freddie Mercury. Che grand'uomo...mi piace tantissimo la copertina dell'album Made in Heaven.


Il risultato è che ora sto ascoltando i Queen a palla. Li conosco da un po' di anni, ma era da tanto che non li ascoltavo così spesso. Le mie preferite sono queste:


In generale mi piace tutta la colonna sonora di Highlander. Però anche questa versione di David Garrett non è male:

Poi, dei Queen mi piacciono:
 


Ed ecco qui...stasera ho un altro allenamento...non vedo l'ora, anche se l'allenatore ha detto che ci massacrerà ancora di più. Dai, è solo l'inizio. La settimana prossima magari mi sarò abituata. A presto!!

Questo qui è Johnny Wilkinson, il mio
giocatore preferito... 
  

lunedì 16 settembre 2013

Rock'n'roll suicide


Vi posto questa canzone perché altrimenti oggi il post sarebbe così: RUGBY, RUGBY, RUGBY!! Con tanto di video di Sebastien Chabal che risponde male ai giornalisti che gli chiedono di parlare in inglese ("We are in France, we speak in french...OK?") e l'alieno Johnny Wilkinson che fa drop come se niente fosse. Quindi, è molto meglio David Bowie, non vi voglio ossessionare. A presto!! :D

domenica 15 settembre 2013

Un nuovo inizio

Stasera, mi accorgo che l'estate è proprio finita. A parte il fatto che fa freddo e che oggi mi sono vestita praticamente in modo invernale, domani per molti qui a Sassari comincia la scuola. E io, quest'anno, sono fuori da questo, anzi, ho una lunga pausa fino a metà ottobre. Però, dopotutto, anche se sono sempre in vacanze, lo sento che le cose cambieranno, domani. Sarà perché per lui la scuola ricomincia. E allora ti rendi conto di tante cose. Ti rendi conto che non ci sarà più l'attesa che lui spunti in fondo al corridoio. E' un gran ritardatario, e la cosa in effetti mi fa sempre sorridere. Non ci saranno più le ricreazioni insieme (questo pomeriggio "Oddio, e io adesso cosa faccio alla ricreazione??"). E, dato che lui la mattina sarà a scuola, non ci saranno più quelle lunghe e belle giornate passate insieme dalla mattina alla sera, e di tanto in tanto anche la notte, in un lettino da una piazza, stretti come in una scatole di sardine. L'ultima di queste giornate è stata ieri. Era il suo compleanno, e abbiamo passato la notte alla sua casa al mare. Io, lui, e le due grandi M. Una notte indimenticabile. Prima la sfilata per le strade del paese travestiti con palloncini, festoni, costumi da personaggi di manga, occhiali da sole, turbanti e parrucche, a spaventare le persone che ci passavano accanto in macchina che ci guardavano scioccate e acceleravano, poi sdraiati sulla spiaggia a delirare e infine a casa a bere un bicchierino (giuro) di whisky che a me ha dato subito alla testa dimostrando per l'ennesima volta che non reggo per niente l'alcol. Spero che nessuno vedrà mai il video in cui biascico cose senza senso parlando con i libri sullo scaffale della cameretta. E' stata una giornata bella, indimenticabile. E spero di viverne altre. Però, dopotutto, anche per me domani c'è un nuovo inizio. Ve ne ho già parlato ieri, inizio di nuovo il rugby. Mi sembra di aver finito di scrivere un libro e di cominciarne un altro. Quest'estate è stata una novella, una novella iniziata con un pianto liberatorio e finita con il terzo braccialetto della fortuna al polso e un abbraccio. Ora comincio un nuovo libro, la pagina è ancora bianca, ma tra poco ci sarà una prima parola. Spero che queste nuove parole e questi nuovi capitoli siano belli, con la loro dose di difficoltà, certo, perché nulla si conquista così, senza far niente, ma spero comunque che non sia troppo dura, per me e per tutti gli altri personaggi di questo nuovo libro. Alcuni li conosco, li amo, li voglio accanto a me per tutta la durata dell'azione, e anche di più. Altri, invece verranno poco a poco in questo nuovo libro. E non vedo l'ora di conoscerli. A presto, cari follower.

   

sabato 14 settembre 2013

Un altro sogno si realizza

Ciao a tutti. Scusate la nuova assenza, spero di finirla tra poco. Il blog mi mancava...
Oggi voglio dirvi che, da lunedì, ricomincerò a giocare a rugby. Finalmente è stata creata anche a Sassari una squadra femminile ufficiale. E' da cinque anni che aspetto questo momento.
Quando avevo quindici anni avevo cominciato a giocare con la squadra maschile junior. Eravamo pochi, sette o nove al massimo, e io ero l'unica ragazza. I ragazzi che giocavano erano più piccoli di me, dai nove ai quattordici anni, ma nonostante questo io ero tra le corporature più esili. Non m'importava gran che. Anzi, quello mi spronava a utilizzare tutte le mie energie per farmi valere. Tanto che, alla fine, mi avevano soprannominata 'carro armato'. Mai mi sono divertita come in quel periodo. Mi ricorderò sempre delle poche partite che ho fatto. Una l'avevamo anche vinta. Poi, però ho dovuto mollare, perché a sedici anni ero troppo grande per giocare con i junior. Mi è dispiaciuto tantissimo, e per tutti questi anni mi sono limitata a seguire il campionato francese, i tornei delle sei nazioni e l'ultima coppa del mondo. Quando sono andata in Inghilterra ho scoperto un campo di rugby vicino a casa mia e una volta a settimana andavo a vedere i ragazzi che si allenavano, con un po' d'invidia. Una volta mi è pure capitato di restituirgli il pallone che era uscito fuori campo...potete immaginare la mia emozione prendendo per la prima e unica volta tra le mani un pallone di marca Gilbert, quella ufficiale utilizzata in tutte le competizioni tranne in Italia, dove si ha una propria marca. Ogni volta che mi veniva la nostalgia pensavo: "Un giorno vivrò in un posto in cui ci sarà una squadra femminile, e allora ricomincerò ad allenarmi.
Una settimana fa, girando per il centro di Sassari con il mio ragazzo, ho visto un volantino in cui era scritto che non solo ora c'è anche una squadra femminile accanto a quella degli uomini, ma che parteciperà pure al campionato regionale. Primo salto di gioia. E ieri sono andata a vedere il nuovo campo da rugby. Per farvi capire, cinque anni fa chi giocava a rugby a Sassari lo faceva su un campetto di terra battuta pieno di sassi con due pali fatti in modo approssimativo. Quindi immaginate il sospiro di sollievo delle mie ginocchia quando hanno visto l'erba bella spessa...
Per il momento non conosco bene nessuna delle ragazze, ma da lunedì credo che andrà meglio. Però, ho ritrovato un ragazzo che mi allenava prima. "Hey, ciao! Sei ritornata!" mi ha detto ieri. E il bello è che ho scoperto che lui è nel mio stesso corso all'università, solo che ha appena iniziato la specialistica. Che dire, non vedo l'ora. Sono emozionata, eccitata come una pulce. Ultimamente tutto sta andando alla grande, per me e per le persone che mi sono vicine, e questo è qualcosa che mi scalda il cuore.
A presto, vi aggiornerò ancora sul rugby! :D

domenica 1 settembre 2013

Eccezionalmente per voi oggi due post, per presentarvi la torta appena fatta da me e dal mio ragazzo!
L'abbiamo battezzata Torta Cielo Stellato...


Bella, vero? Siamo molto felici del nostro lavoro. La prossima volta vi dico com'era, la mangeremo domani alla festa di compleanno per la quale l'abbiamo fatta.

 
A presto! XD

Le strade si dividono

E' buffo, ma è così. Stai insieme a delle stupende persone per quattro anni, e poi, un giorno, diventi grande ed è il momento di separarsi, o almeno di vedersi di meno. Tra qualche giorno A. parte per Venezia per studiare giapponese, Chris sono sicura che riuscirà a passare l'esame di ammissione ad architettura nonostante la sua una possibilità su sette, E. studierà codici e leggi per i prossimi cinque anni, I. comincerà a lavorare e io mi darò da fare con la Storia e l'Arte. Però ci sono tante cose che non dimenticherò di questi quattro anni insieme. Cavolo, non pensavo che sarebbe andata così, il giorno in cui alla presentazione di un manga di Massimo Dall'Oglio mi sono seduta accanto ad A. e l'ho guardata con gli occhi sgranati ogni volta che alzava la mano per fare domande che solo una che conosceva bene i manga poteva fare. Poi ho conosciuto Chris e le altre, tutte con le loro particolarità e la loro simpatia vera, pura, che non trovavo più da quando ero alle medie. All'epoca eravamo un gruppo molto più numeroso. Però può succedere che uno cambi e incontri altre persone. Ma non importa, sono sempre cose della vita, l'importante è non lasciare il gruppo con una litigata e rovinare i ricordi passati insieme. Quest'anno, poi, è stato particolare. Abbiamo passato tutte l'esame contemporaneamente. Ero in classe con A. Abbiamo condiviso mattinate stressanti, interrogazioni difficili, assemblee d'istituto che non finivano più e infine la liberazione di uscire dal liceo pensando: 'E' finita, non ci torno più!'. Ogni mattina prendevo l'autobus con lei e quelle conversazioni su manga, libri, CSI e "Ieri quanto hai studiato?" mi mancheranno tantissimo. E poi è stata lei, proprio sull'autobus, a chiedermi se ero innamorata. Io le ho risposto: "Ma no, ma che dici??", ma la verità era che mi aveva messo la pulce nell'orecchio. E' stata lei la prima a cui ho raccontato la mattina dopo la più bella serata al cinema della mia vita  cosa fosse successo per filo e per segno, ed è stata sempre lei a prendermi tra le braccia quando, due ore dopo, sono tornata in classe più rossa di un pomodoro maturo dicendo: "Ci siamo baciati...". Quanto mi ha sopportata, A.
Sono felice di questi anni. Sono stati difficili sotto molti punti di vista, ma tra le poche cose belle che ci sono state ci sono proprio loro, le mie amiche. Speriamo che le nostre strade si incrocino di nuovo, di tanto in tanto. A Natale o l'estate prossima, magari. E poi, per certe cose per fortuna che c'è facebook. Con Chris, invece, capo della resistenza all'iscrizione a fb, ci scambieremo le nostre mail deliranti a base di Tolkien e Trono di Spade. Chissà che donne saremo, una volta laureate. La risposta ce la potrà dare soltanto il tempo.