venerdì 29 marzo 2013

Sassari è strana. Ti può fare arrabbiare, per la sua chiusura mentale, per il suo conformismo, per il suo essere un grosso villaggio di provincia che osa fregiarsi con il nome di città. Ma, a volte, ti può anche regalare dei piccoli istanti di felicità. Basta sapere osservare attentamente ciò che ti succede attorno.
E' quello che mi è capitato qualche sabato fa, in Piazza Italia. Ero di corsa, con più di mezzora di ritardo all'appuntamento con le mie amiche. Quando sei con il tuo ragazzo sembra che il tempo, in tutta la sua crudeltà, cospiri in modo che i secondo diventino minuti. Avevo il fiatone e non riuscivo più a correre, così mi sono fermata. Attorno a me, i soliti personaggi: i vecchietti seduti sulle panchine e i ragazzi e le ragazze vestiti tutti uguali, con gli stessi tagli di capelli e gli stessi piercing, con Vittorio Emmanuele II e il suo spadone che troneggiano su di loro. E poi, qualcosa attira la mia attenzione. C'è una giostra, in Piazza Italia, ma non una giostra elettrica, bensì una giostra a pedale. Non so come chiamarla altrimenti. A farla girare è un ragazzo di meno di trent'anni, con gli occhiali, una lunga massa di capelli ricci e la barba cespugliosa. Nel mezzo della giostra c'è un meccanismo simile a quello delle bici, e quando arriva un bambino, il ragazzo salata su, pedala, e la fa girare.
Quel sabato, quando sono passata di lì, c'era un bambino, infagottato per bene nel suo cappotto, con la sciarpa e un cappello. Avreste dovuto vedere il sorriso che rivolgeva alla madre, che aveva nel passeggino un bimbo più piccolo, e al ragazzo. Un sorriso di pura gioia, una gioia contagiosa, che ha fatto sorridere anche me, facendomi dimenticare il fiatone e la stanchezza per la corsa. D'un tratto il ragazzo, come per magia, ha tirato fuori dalla camicia un lecca lecca rosso. L'ho riconosciuto subito, è uno di quelli che vendono al negozio equo-solidale del centro. Gli occhi del bambino, già felici, si sono illuminati ancora di più, e la sua risata nella mia testa ha sovrastato il rumore delle auto e il vociare delle persone. Mi sono fermata, e ho osservato il giovane che allontanava il lecca lecca dalla mano tesa del bambino e poi, al giro successivo, glielo metteva in mano...
E' stato un momento di felicità, una felicità semplice e pura che volevo  condividere con voi. A presto.

6 commenti:

  1. Ciao Korè passerò con calma a leggermi questo post che mi pare interessante.
    Adesso ero passata solo per lasciarti i miei auguri di buona Pasqua.
    Ciao, a presto.
    Antonella

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  2. Che bel post, emozionante!Ci hai regalato questi momenti speciali visti attraverso i tuoi occhi.Pura magia.

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    1. :) Sono felice che questo post ti sia piaciuto, grazie!! :D

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