mercoledì 30 ottobre 2013

Stranieri

Credo di aver sempre provato un po' di curiosità verso le persone straniere. Non so perché, ma appena so che in un posto che frequento c'è qualcuno di un'altra cultura, vorrei andarci, fermare quella persona e chiederle se possiamo fare una chiacchierata. La prima volta che mi è successo è stato alle elementari, l'ultimo anno, quando nella classe accanto vennero due ragazze cinesi che si erano appena trasferite in Italia. Mi ricordo che morivo dalla voglia di parlarci, ma non osavo, un po' per la timidezza un po' perché avevo paura che non mi capissero e non sapevo come fare. Poi, in prima media, arrivò A., un ragazzo del Quebec. Data la comunanza della lingua (il Quebec è l'isola francofona nel mare anglofono del Nord America), lo misero nella mia classe e per mesi gli ho fatto da traduttrice...per quanto ci riuscissi, perché dato che lui parlava un francese un po' più antico del mio con un accento che all'epoca era per me impossibile (infatti lì lingua e accento sono rimasti fermi al XVII secolo...XD), all'inizio nonostante parlassimo la stessa lingua ci guardavamo a occhi sgranati. Però è stata una bellissima esperienza, e con A. siamo rimasti amici per buona parte delle medie. Purtroppo, ci siamo persi di vista con l'arrivo delle superiori. Da pochi mesi ci siamo ritrovati su facebook, ma a parte una chat non abbiamo scambiato altro. Al liceo gli stranieri venivano spesso con Intercultura. Però non sono riuscita mai a parlare con loro. L'unica esperienza gratificante in questo senso è stata quando io sono diventata una straniera, in Inghilterra. Lì ho incontrato inglesi, turchi, bosniaci, portoghesi, irlandesi, pakistani. Con i non inglesi c'era come un senso di solidarietà...ci potevamo permettere di parlare dei difetti degli inglesi, tipo che danno un nomignolo a ogni tipo di straniero che c'è lì. Tipo, i francesi sono chiamati eating frog, mangiarane. Ma i francesi dal canto loro chiamano gli inglesi tronche de roast beef, faccia di roast beef.  
E ora che sono all'università, ho conosciuto un ragazzo spagnolo, C., che è venuto qui per cinque mesi con l'Erasmus. Non capisce molto l'italiano, e infatti, alle lezioni che seguiamo insieme ridiamo delle facce disperate che fa. Badate, non lo prendiamo in giro, lui è il primo a ridere. 
Beh, volevo concludere dicendo che molto probabilmente l'anno prossimo tornerò ad essere straniera per almeno sei mesi. Ho deciso di fare l'Erasmus, ci penso da prima ancora di iscrivermi all'università ma ormai ho deciso, e farò la richiesta appena il bando per l'anno prossimo verrà pubblicato. Volevo realizzare il mio sogno di andare in Irlanda, ma purtroppo la mia università non ha contatti con questo paese, e la l'unica facoltà con cui ci sono contatti in Inghilterra non è di Archeologia e gli esami non mi verrebbero riconosciuti al ritorno. Quindi ho optato per uno spaesamento totale con la Romania. C'è ancora molto da fare, ma credo proprio che andrò lì. Mi aspetto di tutto, il rumeno non lo conosco per niente, ma chissà, magari imparare una lingua che non sia una di quelle più parlate potrebbe rivelarsi un'esperienza divertente. E poi i paesi dell'Europa centrale mi hanno sempre attirata...chissà che questa non sia l'occasione per farci un giretto! :)

 

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