lunedì 12 settembre 2011

11 Settembre...

2001: Ho nove anni. Sto guardando, insieme ai miei genitori e a mia sorella, la Melevisione. E' il compleanno di Principessa Odessa, e nessuno sa cosa regalarle. Ad un certo punto, Principessa Odessa parla di Principe Garofano, è tra Tonio Cartonio e Fata Lina. E lo schermo diventa nero. Non capiamo. Poi, "Edizione Speciale del TG". E, d'un tratto, sullo schermo appaiono le torri che sono sul mio quaderno d'inglese. Una è in fiamme. Non capiamo. E neanche il giornalista, sembra riuscire a spiegarsi. Esplosione? Attentato? Io penso: 'Che cos'è un attentato?'
Rimango lì, davanti alla tv, senza parlare, mentre i miei si chiedono cosa sia successo. Le persone si buttano dalla torre. Le vedo cadere giù, e sfracellarsi a terra. E poi, d'un tratto, un aereo entra nel campo della telecamera. Mia madre urla: "Oddio, sta andando contro l'altra torre!" E l'impatto avviene. La voce del giornalista entra nel panico. Una nuvola di fiamme si espande. Io non dico nulla. Non capisco. Ho nove anni, e gioco ancora con le bambole. Dopo un po', esco in giardino. Parlo con i miei gatti. "Hai sentito, Charlie? Ci sono degli aerei che si sono schiantati sulle torri del mio quaderno d'inglese. Secondo me è stato un pazzo."
Non so che quel giorno il mondo sta cambiando, che nulla sarà più come prima. E che la mia generazione, quella con una cultura affine alla mia, almeno, resterà per sempre segnata da quel giorno.

2011: Televisione. Edizione speciale del TG francese per i dieci anni dell'attentato più letale al mondo. Ovviamente, fanno anche dei servizi speciali. D'un tratto, il presentatore dice che seguiranno gli ultimi messaggi di persone morte nell'attentato. E così è: una donna dice piangendo al marito che lo amerà per sempre. Un'altra urla ai soccorsi che morirà, e che non vuole morire, lei è ancora giovane. Un uomo bloccato urla ad altri soccorsi che non riesce più a respirare, ha due figli, non può abbandonarli, sono troppo piccoli, che vengano subito. D'un tratto, un rumore di crollo. "Oh my God!" La chiamata si chiude. Io rimango siderata sul divano, proprio nello stesso punto in cui, esattamente dieci anni prima, guardavo le torri in fiamme, accanto a mio padre. Alla fine dico, indignata: "Ma perché fanno dei servizi del genere??!" Sono incavolata. Perché? Era necessario? Si. Perché la tv, anche sulla morte della gente, deve fare audience. E, come per il caso di Yara, di cui vi avevo parlato qualche mese fa, sono profondamente disgustata dal genere umano.

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