venerdì 4 maggio 2012

Not a serious girl


Ultimamente, sto notando una cosa...una buona parte delle persone che mi conoscono mi immaginano come qualcuno di intellettuale, di serio. Un po', la definizione mi va. Ma...non molto. Perché è come un'etichetta, e poi chi ti considera in quel modo, appena agisci in modo diverso pensa che tu sia impazzito. Le persone che mi vedono così pensano che io legga solo libri 'complicati', che guardo solo filmoni noiosi. E' anche vero. Però leggo anche libri fantasy. Adoro le commedie francesi. Ieri mi stavo entusiasmando come una bambina mentre completavo l'album delle figurine dei Puffi della Conad. E c'è stato chi ha strabuzzato gli occhi come per dire: "Non è più normale. E' impazzita, non è da lei". 

Secondo me, essere adulti non vuol dire smetterla di divertirsi, di guardare cartoni animati, di correre quando ne hai voglia e di urlare. Quando si è adulti, certo, si hanno delle grandi responsabilità, ma bisogna che saper rimanere bambini, continuare a stupirci del mondo anche se a volte appare brutto e buio. Altrimenti, la vita non ha sale, non ha sapore. 

2 commenti:

  1. Vero verissimo! Il problema è che non tutti la pensano come te (pochi a dire il vero) e chi non riesce a ragionare a questa maniera finisce per perdere la gioia dell'infanzia... Credo che sia inevitabile che crescendo ci si diverta meno in modi diversi ma perdere la gioia dei bambini del tutto è davvero un peccato! Ma mantenerla è molto più difficile che lasciarsela alle spalle...

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    1. Già..ci sono persone serie, troppo serie, praticamente antipatiche, che pensano che io abbia una specie di sindrome da Peter Pan solo perché guardo ancora cartoni animati, manga, e mi piacciono i film della Marvel tipo gli X-Men.

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