lunedì 27 agosto 2012

E ancora.

Di nuovo. Di nuovo ho visto Pettinengo allontanarsi, come ogni anno da cinque anni. Il cuore era pesante, e sono scoppiata a piangere. Non mi era mai successo prima, alle altre partenze. Forse ormai sono in saturazione di addii al Piemonte. Non dirò che è l'ultimo, come l'anno scorso. Pura scaramanzia. Sono arrabbiata e disperata. Certo ho forza, vincerò il mio incontro di boxe, anche se durerà nove lunghi mesi senza contare il round finale per il maledetto pezzo di carta. Mi sembra di aver volato per due settimane e mezzo leggera e libera, di essermi nutrita di luce e di sole. E ora mi sto risotterrando con le mie stesse mani, la terra già mi stinge e m'impedisce di respirare. Ne ho abbastanza. Basta!

La mia estate non finisce, comunque. Da  giovedì 30 agosto fino al 3 settembre sono in Sicilia a conoscere i miei parenti. Andrò in un villaggio di circa 400 abitanti. Mia madre si preoccupa per il caldo. Io invece spero di capire quello che mi si dirà...già capire il personale della Tirrenia è dura...
Il mio entusiasmo è morto, non lo nego.
Dato che non penso di avere la possibilità di collegarmi prima di giovedì, vi posto oggi l'episodio sette di 20 Whisper street. Domani i miei salgono Sassari, ma io preferisco rimanere a casa e cominciare a studiare Kant. Lo so, sono ancora le vacanze, ma voglio uscire da quella scuola. E credo che il mio obiettivo passi anche per finire l'estate studiando filosofia e magari anche ripassando latino e greco. 

Buona lettura e a presto.    

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